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CALDO: CONTRO L’AFA E’ BOOM DI ACQUISTI DI FRUTTA (+6%). I CONSIGLI DELLA COLDIRETTI

Per combattere l’afa il miglior rimedio è quello di portare in tavola (o a passeggio in alternativa alla classica bottiglietta d’acqua) la frutta fresca il cui consumo sta facendo registrare, come il termometro, una impennata con un incremento in quantità che ha sfiorato il 6%: emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen, sul primo semestre 2009, che evidenziano anche una sostanziale stabilità nei prezzi di vendita.
Gli acquisti di frutta sono - sottolinea la Coldiretti - in forte controtendenza sull’andamento generale con un sostanziale incremento delle quantità che potrebbe consolidarsi nelle prossime settimane se le previsioni sul caldo estivo saranno confermate. Tra i frutti più acquistati in questo periodo ci sono - precisa la Coldiretti - le pesche, i meloni, i cocomeri e le prugne mentre è iniziata ad arrivare la produzione di uva made in Italy e sta per farlo anche quella di mele.
Secondo l’analisi dell’Ismea tra i luoghi di acquisto più convenienti per la frutta ci sono - precisa la Coldiretti - gli ambulanti e i mercati rionali dove si sono registrati prezzi di vendita inferiori del 15% su quelli degli ipermercati. Una situazione che mette in evidenzia le forti distorsioni che si verificano nel passaggio dal campo alla tavola con i prezzi alla produzione che nelle campagne sono crollati mettendo a rischio il primato della produzione nazionale a livello europeo.
Considerato che nel primo trimestre si è registrato un aumento del 10% in quantità delle importazioni di frutta straniera in Italia è concreto il rischio che venga spacciato come made in Italy prodotto importato da migliaia di chilometri di distanza perché molto spesso sugli scaffali - denuncia la Coldiretti - mancano le etichette ed i cartellini con l’indicazione di provenienza.
Il rischio - sottolinea la Coldiretti - è di acquistare ciliegie italiane provenienti in realtà dalla Turchia, albicocche “campane” nate in Francia, uva da tavola coltivata all’ombra dei trulli sudafricani, pere della Spagna ammantate di tricolore, paese in cui vengono “rinazionalizzati” anche, arance, limoni “Amalfi” e pesche. La mancanza delle etichette con l’indicazione dell’origine impedisce - sostiene la Coldiretti - di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e quale è quindi il momento migliore per acquistare le pesche, i kiwi o l’uva, che evidentemente non sono presenti in Italia dodici mesi all’anno.
Acquistare made in Italy significa - precisa la Coldiretti - garantirsi prodotti da primato a livello internazionale sul piano della sicurezza alimentare considerato che secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute sono risultati irregolari meno dell’uno per cento dei campioni di frutta, verdura, cereali, olio e vino esaminati per la presenza di residui chimici. Un contributo anche alla salvezza dell’ambiente poichè è stato ad esempio calcolato che - continua la Coldiretti - un chilo di prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Perù percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride carbonica.
E per non cadere nella trappola del falso Made in Italy e ottimizzare gli acquisti, la Coldiretti ha messo a punto un vademecum che invita a verificare sempre la presenza dell’etichetta di provenienza, prediligere le varietà di stagione coltivate in serra o in pieno campo che presentano le migliori caratteristiche qualitative e il prezzo più conveniente; preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza; privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati rionali e di Paese e nei punti vendita specializzati della grande distribuzione dove è possibile fare buoni affari ed è più facile individuare l’origine e la genuinità dei prodotti; scegliere gli ortaggi e la frutta con il giusto grado di maturazione, quando sono esaltate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali; optare per acquisti ridotti e ripetuti per garantirsi sempre l’elevato grado di freschezza; privilegiare il consumo di verdure crude perché con la cottura si perde parte di acqua, sali minerali e vitamine.

Focus - Le proprietà di frutta e verdura
- Le pesche svolgono una funzione dissetante e non affaticano stomaco e fegato.
- Le albicocche e i meloni gialli sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, sovraesposti, in questo periodo ai cocenti raggi solari.
- L’anguria è un forte dissetante per tutto l’organismo e anche un buon diuretico. Ricca di zuccheri benefici e di provitamina A contiene però anche vitamina C e potassio. Il basso contenuto calorico ne fa una preziosa alleata della linea.
- Le prugne sono molto indicate nella cura della stipsi.
- L’insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato ed assicura anche un certo contributo di vitamine, calcio, fosforo e potassio. Inoltre è ricca di vitamina E che protegge il sangue e le altre sostanze del corpo dalle intossicazioni da smog ed è molto valida per i disturbi di cuore e della circolazione.
- I pomodori, che hanno solo 17 calorie per 100 grammi, regalano all’organismo - conclude la Coldiretti - un buon apporto di fibre, vitamine e sali minerali in particolare fosforo, calcio e magnesio.

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