Dopo un avvio primaverile senza funghi, secondo l’ultimo monitoraggio del portale Funghimagazine.it, il mix di caldo torrido a fine giugno e piogge quotidiane portate dai cicloni Nord-atlantici, ha innescato una nascita eccezionale di porcini e altre specie in gran parte del Nord Italia, soprattutto nel Triveneto. Lo dicono Coldiretti e Federforeste, che hanno pubblicato un vademecum per raccogliere in sicurezza queste specialità del bosco, sottolineando l’importanza di prudenza, preparazione e rispetto per l’ambiente: accanto ai Boletus edulis si trovano finferli, steccherini dorati, porcini rossi e persino specie tropicali, confermando come i funghi seguano ormai i microclimi più che le stagioni.
La raccolta richiede scarponi adeguati, percorsi sicuri, cestini rigidi e conoscenza delle normative locali, evitando strumenti dannosi come rastrelli e uncini. I funghi vanno puliti sul posto e riposti in cestini rigidi e areati, mai in sacchetti di plastica. Il mancato rispetto di queste regole può comportare multe e il sequestro del raccolto.
L’Italia, con il 40% del territorio coperto da boschi, offre un patrimonio unico: Liguria (81% del territorio occupato da foreste), Trentino Alto Adige (62%) e Sardegna (56%) guidano per densità forestale, con la Sardegna al primo posto per estensione assoluta (con 1,3 milioni di ettari davanti a Toscana con 1,2 milioni di ettati e Piemonte con 1 milione di ettari).
E l’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica, ma rappresenta anche un’integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, grazie anche alle numerose sagre, conclude Coldiretti.
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