Un annus horribilis caratterizzato non solo da una siccità anomala e persistente, ma anche da eventi estremi come bombe d’acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d’aria e violente grandinate, che hanno provocato danni all’agricoltura nazionale per un valore che già supera i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale: è l’analisi, relativa al 2022 di Coldiretti, nel vertice sui cambiamenti climatici Cop 27, che si è aperto ieri in Egitto.
Il 2022, secondo Ettore Prandini, presidente Coldiretti, si classifica come l’anno più caldo di sempre in Italia, con una temperatura (nei primi dieci mesi del 2022) addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica; ma si registrano anche precipitazioni ridotte di oltre un terzo, (analisi Coldiretti su dati Isac-Cnr). L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli promuovendo l’uso razionale dell’acqua, l’innovazione tecnologica per la riduzione dell’impatto ambientale, l’economia circolare con la produzione di energie rinnovabili come biogas e biometano e lo sviluppo del fotovoltaico sui tetti senza consumo di terra fertile.
L’agricoltura italiana, afferma Prandini, è diventata negli anni la più green d’Europa, ma di fronte al caro energia e al cambio del clima bisogna intervenire al più presto per salvare stalle e aziende, oltre che investire con interventi strutturali per guardare al futuro: dai bacini di accumulo per l’acqua di cui le campagne hanno bisogno, all’agricoltura 4.0, per tagliare spese e aumentare la produttività.
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