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CAMBIANO LE REGOLE PER L'AGRICOLTURA BIOLOGICA: APPROVATO DISEGNO DI LEGGE PER LO SVILUPPO E LA COMPETITIVITA’ DELLA PRODUZIONE AGRICOLA. ANCHE PER IL VINO BIOLOGICO REGOLAMENTATA LA DEFINIZIONE CON UNA DISCIPLINA PER TUTTO L’ITER PRODUTTIVO

Cambiano le regole per l’agricoltura biologica: a delineare il nuovo sistema è il disegno di legge per lo sviluppo e la competitività della produzione biologica, approvato oggi dal Consiglio del Ministri. Anche la definizione di vino biologico prevista in un disciplinare per tutto l’iter produttivo e non semplicemente per le uve biologiche. Il comparto era da tempo in attesa di regolamentazione in grado di garantire al meglio produttore e consumatore. Si tratta di un provvedimento che, secondo il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, è destinato a rivoluzionare e rilanciare il biologico italiano: “tutto il settore del biologico, fino ad oggi, risentiva della mancanza di un quadro normativo nazionale di riferimento - ha spiegato il ministro - soprattutto a seguito della modifica dell’ ordinamento comunitario”. C’era dunque, come ha sottolineato il ministro, “l’esigenza di regolamentare il settore a livello nazionale e di recepire il regolamento comunitario”.
Nello specifico, la normativa inserita nel disegno di legge disciplina una serie di punti significativi:
Competenze - il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è l’autorità di indirizzo e coordinamento a livello nazionale delle attività amministrative e tecnico-scientifiche e sulla vigilanza per l’attuazione del regolamento comunitario e sugli organismi di controllo e certificazione. Le regioni e le province autonome sono competenti nel proprio territorio;
Regime sanzionatorio - è previsto uno specifico regime sanzionatorio per gli Organismi di Controllo. Anche in questo caso si tratta di una novità, poiché al momento sussiste solo la revoca degli Organismi di Controllo;
Distretti biologici - è prevista la nascita di distretti biologici, a carattere interprovinciale e interregionale dove l’agricoltura biologica assume carattere preminente. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministero emana le linee guida per l’istituzione dei distretti biologici che dovranno prevedere anche le modalità per le procedure e l’attuazione delle misure di coesistenza;
Intese di filiera - il disegno di legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri affronta anche i problemi relativi ai vari passaggi, dalla produzione alla commercializzazione dei prodotti biologici. Una serie di movimenti che spesso penalizza il sistema; in tal senso è previsto che possono essere sottoscritte intese di filiera anche da organizzazioni rappresentative a livello regionale o nazionale nei settori della produzione, trasformazione, commercio e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari da agricoltura biologica;
Logo nazionale - per identificare meglio i prodotti italiani, la normativa prevede un logo nazionale da affiancare in etichetta a quello comunitario già in uso;
Programma nazionale per l’informazione e la comunicazione - il Ministero assumerà, con ordinari stanziamento di bilancio, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, iniziative in materia di comunicazione istituzionale, informazione e promozione per promuovere il consumo di prodotti dell’agricoltura biologica;
Vino biologico - viene regolamentata la definizione di vino biologico che prevede una disciplina per tutto l’iter produttivo e non semplicemente per le uve biologiche;
Acquacoltura biologica - il ddl regolamenta anche l’allevamento ittico biologico;
Registro sementi - viene istituito un registro per le varietà delle sementi da conservazione biologiche;
Ristorazione collettiva - il ddl prevede l’utilizzazione estesa dei prodotti biologici nelle mense pubbliche come ospedali, asili e scuole;
Aree di verde pubblico - nella normativa vengono previste tecniche di gestione biologiche.

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