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Capodanno 2015 “magro” in Italia: fuori casa solo per 4,1 milioni di italiani (-2% sul 2014), spesa media a 431 euro (-6%). Così Coldiretti. Ma in tavola non mancano ostriche, caviale e astice che, dice Federcoopesca, “sono eccellenze made in Italy”

Archiviato un Natale che in tavola ha mosso un business da 2,2 miliardi di euro tra cibi e bevande, soprattutto spesi in prodotti tradizionali e tipici, e che l’80% degli italiani hanno trascorso tra le mura domestiche, si pensa già al Capodanno, con la notte più lunga dell’anno che sarà all’insegna del fuoricasa solo per 4,1 milioni di italiani (-2% sul 2014). A dirlo un’indagine Coldiretti/Ixè, da cui emerge, peraltro, che resterà in Italia l’81% degli italiani.
“Nelle feste di fine anno più di due vacanzieri su tre (69%) hanno scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti o amici mentre solo il 28 % ha scelto l’albergo, il 14% il bed and breakfast, il 6% le case in affitto e il 5% è andato in agriturismo che si avvantaggia della spinta a privilegiare destinazioni nazionali, ma lontane dalle grandi città, in montagna, in campagna o nei piccoli centri.
Il 42% dei vacanzieri - sottolinea la Coldiretti - ha mantenuto la spesa per vacanze stabile rispetto al n 2014, mentre il 37% ha deciso di tagliarla e solo per l’11% è in aumento. Spesa media che, dunque, è di 431 euro (-6%). Un contenimento dovuto al fatto che - sottolinea la Coldiretti - si è affermata la tendenza a scegliere vacanze più brevi e più vicine a casa. Ma a condizionare i comportamenti sono state quest’anno soprattutto le preoccupazioni per il terrorismo e le condizioni climatiche anomale con la ridotta caduta di neve. Poco più di 2 milioni di italiani ha rinunciato al viaggio a Roma per il Giubileo per paura degli attentati mentre - precisa la Coldiretti - 2,8 milioni hanno evitato di andare all’estero. In controtendenza - conclude la Coldiretti - sono state buone, invece, le presenze negli agriturismi delle campagne italiane scelti perché garantiscono pace e tranquillità con il contatto con la natura e a capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo”. E se questa sarà la “geografia” del Capodanno italiano, in tavola, per il Cenone di Capodanno, in molti punteranno su lussi accessibili, come ostriche, caviale e astice. Che, peraltro, molti italiani non sanno essere eccellenze nazionali. “Tre consumatori su quattro, infatti, non sanno che queste tre prelibatezze vengono prodotte anche in Italia ed esportate in tutto il mondo”, spiega Federcoopesca-Confcooperative, in un sondaggio sul grado di conoscenza dei prodotti ittici di lusso che rientrano a pieno titolo nel patrimonio agroalimentare tricolore, a partire dal caviale, “di cui l’Italia è il primo produttore al mondo”, come conferma l’Associazione Piscicoltori italiani.
“Se Lombardia e Veneto sono i due poli di eccellenza dell’oro nero - continua Federcoopesca - Puglia e Toscana lo sono per l’ostrica autoctona, caratterizzata da una carne meno polposa e grassa rispetto al mollusco francese, ma molto saporita e meno cara. Quanto all’astice, è una specie che non può essere allevata e, rispetto a quella americana comunemente importata nei nostri mercati, ha un gusto molto più intenso per veri intenditori”.

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