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Carbonara, lasagne e al pomodoro: la Top 10 dei piatti di pasta preferiti dai turisti stranieri

La ricerca di Unione Italiana Food e Touring Club Italia per il “World Pasta Day” (25 ottobre). Boom per le ricerche online di tipologie speciali
TOURING CLUB ITALIANO, UNIONE ITALIANA FOOD, WORLD PASTA DAY, Non Solo Vino
Il 25 ottobre si festeggia il “World Pasta Day”, piatto-simbolo del made in Italy

Che vacanza in Italia sarebbe senza assaggiare un piatto, anzi tanti, di pasta? La Top 10 dei primi piatti più ordinati dagli stranieri quando sbarcano nel Belpaese riconferma come capisaldi gli storici protagonisti della tradizione: sul podio (con valori che vanno da 0 a 10) si piazzano gli spaghetti alla carbonara (7,8), le lasagne alla bolognese (7) e la pasta al pomodoro (6,9). La classifica prosegue con gli spaghetti alle vongole (6,8), i bucatini all’amatriciana (6,7), gli spaghetti cacio e pepe (5,3),i tortellini in brodo (4,3), la pasta alla Norma (3,8), le trofie al pesto (3,4) e le orecchiette con cime di rapa (2,9). Sono i risultati dell’indagine, realizzata in occasione del “World Pasta Day” - che si il 25 ottobre - dai Pastai di Unione Italiana Food insieme al Touring Club Italia. E se negli scaffali dei supermercati si trovano in assortimento centinaia di formati e brand, i consumatori online cercano spesso paste “particolari”, meno comuni da reperire nella grande distribuzione: tra le varietà più richieste la pasta integrale, con il 20,9% delle ricerche, seguita dalla pasta di kamut (9,8%), senza glutine (8,7%), di legumi (7,3%), artigianale (7,1%) e di farro (7%). Da rilevare un boom del +67% nelle ricerche di pane, pasta e farine nel mese di settembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023; nello specifico le ricerche mirate alla pasta sono aumentate del 31% rispetto a settembre 2023, un segnale evidente dell’importanza crescente del food e-commerce in Italia. Sono i dati rivelati dal sito Trovaprezzi.it, sito leader nella comparazione di prezzi online.
Il sondaggio “Pasta Journey, il Grand Tour della pasta”, di Unione Italiana Food e Touring Club, è stato effettuato su un campione rappresentativo di 100 ristoratori delle città turistiche più famose d’Italia, per esplorare quali piatti di pasta conquistano i palati dei turisti e come la loro relazione con la nostra tradizione culinaria si stia evolvendo. Del resto ogni anno arrivano da tutto il mondo oltre 40 milioni di turisti nel nostro Paese: secondo le ultime stime di Istat e Ministero del Turismo, il 2023 ha registrato un record storico e, nei primi cinque mesi del 2024, le presenze turistiche straniere hanno rappresentato il 57,6% del totale. Ad attrarli, le bellezze artistiche e culturali, ma anche la gustosissima e irresistibile tradizione culinaria che ci ha reso celebri nel mondo. E la pasta, che è la regina della cucina italiana, è icona e veicolo del nostro turismo.
Secondo una ricerca di QualeScegliere.it, tra i formati preferiti dagli italiani gli spaghetti sono in testa, seguiti dalle penne e dalla sfoglia. Per quanto riguarda i marchi esaminati, Barilla domina con il 19,8% delle ricerche, seguita da Rummo, con il 16,5%, e De Cecco, con l’8,3%. Ma per tutti coloro che ancora non hanno trovato la propria marca preferita, il sito consiglia di fare attenzione ad alcune caratteristiche per valutare la qualità della pasta. A partire dalla trafilatura: se la pasta è trafilata al bronzo è indicato sulla confezione. La trafilatura al bronzo presuppone solitamente l’uso di semola di alta qualità, creando così una pasta che si lega meglio al condimento, preservando il sapore e i valori nutrizionali. Poi la pulizia dell’acqua: più l’acqua di cottura è limpida, meno amido è stato rilasciato dalla pasta. A seguire la tenuta: una pasta di qualità tiene meglio la cottura, ovvero non scuoce o non si sfalda facilmente, viene cotta in modo omogeneo (sia all’interno, sia all’esterno) e mantiene la sua forma originaria una volta nel piatto. Occhio alla collosità: se dopo la cottura la pasta tende a incollarsi, questo potrebbe indicare una lavorazione non eseguita correttamente oppure l’utilizzo di materie prime di bassa qualità. Infine il sapore: è molto importante che la pasta abbia un gusto gradevole e che si senta il sapore del grano. Sulla base di questi parametri, le marche migliori presenti nella grande distribuzione sono Voiello, Rummo, Garofalo, De Cecco e La Molisana, aziende che si distinguono per la qualità delle materie prime e le tecniche di lavorazione (in particolare la trafilatura al bronzo).
“La pasta è un simbolo della nostra cultura gastronomica e oggi, con una varietà così ampia di prodotti, è fondamentale saper riconoscere quelli di qualità - afferma Brando Preda, Product Manager di QualeScegliere.it - con la nostra guida vogliamo aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli e a gustare al meglio questo alimento iconico della tradizione italiana”.
La pasta è un alimento amato in tutto il mondo e l’Italia è leader per la produzione, con oltre 3,9 milioni di tonnellate. Nella classifica dei maggiori produttori seguono Usa, Turchia e Egitto. Il fatturato italiano si aggira intorno agli 8,1 miliardi di euro. Siamo però anche i primi consumatori, con 23,3 kg pro-capite annui, per un consumo totale nazionale di oltre 1,7 milioni di tonnellate l’anno. Dopo l’Italia, i maggiori consumatori nel mondo sono la Tunisia (17 kg pro-capite), Venezuela (15), Grecia (12,2), e Perù (9,9). La quota export pesa per il 56% sul totale della produzione, con oltre 2,2 milioni di tonnellate di pasta esportata ed un valore di 3,8 miliardi di euro. Praticamente, più della metà della pasta che produciamo, finisce sulle tavole di tutto il mondo.
E proprio in occasione della “Giornata Mondiale della Pasta”, l’Archivio di Stato di Imperia apre le porte della sua sede di Sanremo per un’iniziativa davvero speciale: il 25 ottobre chiunque potrà immergersi nella storia del piatto che da sempre rappresenta l’Italia nel mondo. É stata infatti allestita una mostra documentaria che ne ripercorrerà le origini e l’evoluzione, svelando aneddoti e curiosità su un alimento che è molto più di un semplice piatto: è un simbolo di cultura, tradizione e convivialità.

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