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CARNEVALE: NON SOLO MASCHERE, MA ANCHE TRADIZIONI ALIMENTARI

Non solo travestimenti e sfilate di carri allegorici: la riscoperta del vero significato del Carnevale passa inevitabilmente per la tradizione delle campagne. La festa, che segna il confine tra la stagione invernale e quella primaverile, era caratterizzata da ricchi banchetti per consumare i prodotti della terra, in passato non conservabili, in vista del digiuno quaresimale. A ricordarlo è la Coldiretti che, attraverso un monitoraggio di eventi caratteristici e specialità tipiche carnevalesche, mette in evidenza come il ricordo delle tradizioni agricole e alimentari sia ancora vivo da Nord a Sud del Paese. Così Berlingozzi e Cenci in Toscana, Cicerchiata in Abruzzo, Brugnolus e Orillettas in Sardegna, Galani in Veneto, Sfrappole in Emilia Romagna, Bugie in Liguria, Chiacchiere in Basilicata, Struffoli e Sanguinaccio in Campania, Crostoli in Friuli, Frappe e Castagnole nel Lazio, Pignolata in bianco e nero in Sicilia e Grostoi in Trentino, sono soltanto alcune delle centinaia di specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono nel periodo di Carnevale e che sono testimoni di profondi valori culturali, alimentari e religiosi, a cui gli italiani sembrano non voler rinunciare. Anche i festeggiamenti legati al mondo rurale sono ancora vivi nella tradizione italiana. A Lavello (Basilicata), per esempio, si dà vita alle "Mascherate", danze con offerta di piatti tipici. E anche per i bambini in Basilicata il legame con la tradizione è molto forte, con il rito del "Patat e pataticch" con cui, recitando una filastrocca, chiedono dolci ed altre golosità. Originale è anche il tradizionale Carnevale di Sappada (Belluno) nel quale i questuanti, indossando una maschera di legno bussano alle porte e ricevono in dono una shotte knelle, una piccola ricotta. Ancora a Muggia (Veneto), l'ultimo giorno di carnevale, si svolge il tradizionale "Ballo della Verdura" nel quale donne e uomini danzano indossando ghirlande di verdure culminando con l'antica tradizione "Tutti a Ovi" in cui, dopo la questua di uova, in un padellone al centro della piazza si fa in una "Mega fritaia" di 40 metri offerta ai partecipanti.
Ecco un elenco dei dolci tipici di carnevale per ogni regione, elaborato dalla Coldiretti:
Abruzzo: Cicerchiata, Frappe e Castagnole;
Basilicata: Chiacchiere;
Calabria: Pignolata e Chiacchiere;
Campania: Struffoli, Zeppole e Sanguinaccio;
Emilia Romagna: Sfrappole e Lasagnette;
Friuli Venezia Giulia: Crostoli;
Liguria: Bugie;
Lomabardia: Tortelli;
Marche: Scroccafusi;
Molise: Scorpelle e Struffoli;
Piemonte: Bugie;
Puglia: Chiacchiere e frittelle;
Sardegna: Brugnolus, e Orillettas;
Sicilia: Pignolata e Fravioli;
Toscana: Berlingozzi, Ciambelle e Cenci;
Trentino: Grostoi;
Umbria: Frappe e Struffoli;
Val d'Aosta: Bugie;
Veneto: Galani o Crostoli.

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