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CASO MARMELLATA CONTRAFFATTA - PARLA IL LEGALE DELLA SOCIETA’ INDAGATA: “LA VICENDA MERITA UN APPROFONDIMENTO SERIO E RIGOROSO DALL’ESITO TUTT’ALTRO CHE SCONTATO. IL PROCURATORE HA GIA’ CHIESTO L’ANNULLAMENTO DEL SEQUESTRO PROBATORIO DEI PRODOTTI”

“Corrisponde al vero l’esistenza di un’indagine avviata dalla procura della Repubblica di Pescara relativa all’utilizzo dei marchi Fiordifrutta, Fiordimiele, Fiordinocciola, Natufrutta. I fatti oggetto d’indagine, tuttavia, non permettono alcuna granitica certezza”: questa la dichiarazione rilasciata dal legale della società Bellizzi 1906 srl, indagata per un caso di traffico di vasetti di marmellata contraffatta.
“Il Procuratore Generale, infatti, - prosegue il legale - ha già chiesto l’annullamento senza rinvio del sequestro probatorio di alcune partite di tali prodotti. Inoltre, dal verbale di accertamenti compiuti dai Nas di Bologna in data 14 settembre 2007 si legge che: Nello specifico, le informazioni contenute nelle etichette a marchio Fiordimiele e Fiordinocciola della ditta Bellizzi 1906 srl, a giudizio dei verbalizzanti non fanno emergere elementi di contraffazione in danno della ditta Rigoni di Asiago Spa
“La vicenda - dichiara ancora il legale - merita certamente un approfondimento serio e rigoroso dall’esito tutt’altro che scontato. L’etichetta Fiordifrutta, infatti, indica in maniera “trasparente” l’origine del prodotto, escludendo qualsiasi dubbio circa la provenienza dello stesso. Il prodotto in sostanza è realizzato in Italia ed esportato in Usa. In ogni caso non è stato dimostrato, né vi sono indizi che depongano per una commercializzazione in Italia dei prodotti contestati, in quanto questa è avvenuta solo in USA. La Bellizzi 1906 srl - conclude il legale - ha sempre depositato per prima i marchi e i segni distintivi di Fiordimiele, Fiordinocciola e Natufrutta e, quindi, eventualmente può essere l’unico soggetto a dolersi di presunte contraffazioni, imitazioni o alterazioni dei propri marchi.”
La notizia della scoperta del traffico di marmellata contraffatta, inviata dall’Italia verso gli Stati Uniti, era stata pubblicata da Winenews, nei giorni scorsi, perché resa pubblica da autorevoli fonti quali l’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana.

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