Una delle notizie più “chiacchierate” dell’estate italiana è arrivata dal mare. Riguarda il granchio blu, un ospite “anomalo” per il Mar Mediterraneo e che si è affacciato anche nelle coste italiane con danni per la pesca e forti preoccupazioni per le biodiversità marine, cozze e vongole in primis. Il granchio blu è comunque diventato la “star” di tante ricette di chef più o meno blasonati e il consumo in cucina può rappresentare una soluzione per diminuire la sua presenza nel mare . Intanto, arriva una novità che va in questa direzione come dimostrano le misure annunciate, ha spiegato Coldiretti Impresapesca, all’incontro sull’invasione della specie aliena, dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, con lo stanziamento di ulteriori 10 milioni di euro per rendere più efficace la cattura del granchio blu, lo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di molluschicoltura ed anche l’acquisto di seme per la ripresa dei processi produttivi che va ad aggiungersi alla disponibilità finanziaria già prevista dal Dpcm n.104/2023 per 2,9 milioni di euro.
Coldiretti Impresapesca ha aggiunto che “è stata annunciata la modifica della Legge 102/2004 assimilando la figura dell’agricoltore di terra all’agricoltore di mare con l’estensione dei benefici. Inoltre, grazie all’intervento dei tecnici del Ministero dell’Agricoltura nella Dg Mare dell’Unione Europea, l’Italia ha ottenuto la possibilità di utilizzare sei unità da pesca a strascico, nei compartimenti marittimi antistanti Ravenna e Venezia, per la ricerca e cattura del granchio infestante presente in maniera massiccia nella ristrettissima fascia costiera autorizzandone l’operatività in deroga alle distanza minime previste dalla norme comunitarie. Un intervento che va ad aggiungersi alle iniziative pubbliche e private per favore la commercializzazione a fini alimentari della specie aliena che originaria delle coste atlantiche dell’America si è diffusa lungo tutta la Penisola”.
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