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“Cene Galeotte”, 10 anni di cucina dietro le sbarre di chef professionisti ai fornelli con i carcerati, all’insegna della solidarietà: torna una delle iniziative benefiche più conosciute e attese, nel Carcere di Volterra (18 dicembre)

Sono trascorsi 10 anni dalla prima volta in cui le porte di un carcere si sono aperte per accogliere in cucina chef professionisti e stellati, pronti a mettersi ai fornelli insieme ai carcerati, nel segno della solidarietà, “raccolta” da tanti commensali (in 13.000 hanno varcato le porte del carcere, dalla prima edizione nel 2005, 1.200 solo nell’ultima), che, negli anni, si sono voluti sedere ai tavoli di questo ristorante molto speciale: il 18 dicembre torna l’appuntamento con le “Cene Galeotte”, edizione n. 10 di una delle iniziative benefiche più conosciute ed attese in Italia, nelle cucine della Casa di Reclusione di Volterra, in Toscana, al centro di un ciclo di sei cene, fino al 12 agosto, aperte al pubblico. A spegnere le prime 10 candeline del progetto, protagonista ai fornelli nella prima delle cene, sarà la chef stellata Silvia Baracchi del Relais Il Falconiere di Cortona.
Esperienza irripetibile per i visitatori e, soprattutto, momento vissuto con grandissimo coinvolgimento da parte dei detenuti, che grazie al percorso formativo in sala e cucina vanno acquisendo un bagaglio professionale (che in ben 16 casi si è tradotto in vero impiego in ristoranti locali, secondo l’articolo 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere), “Cene Galeotte” è un progetto promosso da Unicoop Firenze (che oltre a fornire le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti assume i detenuti retribuendoli regolarmente), con la collaborazione del Ministero della Giustizia, la direzione della Casa di Reclusione di Volterra, la supervisione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli, e il supporto comunicativo di Studio Umami, insieme alla Fisar - Delegazione Storica di Volterra che si occupa sia della selezione delle aziende vinicole e del servizio dei vini ai tavoli, sia della formazione dei detenuti come sommelier (di cui ben 10 hanno già positivamente svolto il corso base di avvicinamento al vino e seguiranno il percorso formativo per raggiungere la qualifica di sommelier professionali).
Nell’edizione n. 10 la formula resta invariata, ma nuovi sono gli chef protagonisti nelle cucine della Casa di Reclusione di Volterra assieme ai carcerati: prima l’aperitivo nel cortile della Fortezza Medicea in cui ha sede il Carcere, e, a seguire la cena nella vecchia cappella dell’Istituto trasformata per l’occasione in sala ristorante con tanto di candele, camerieri/sommelier in divisa e, nel piatto, i menu preparati dai carcerati con l’aiuto, a titolo assolutamente gratuito, di chef professionisti - dalla chef stellata Silvia Baracchi del Relais Il Falconiere con la Baracchi Winery di Cortona (18 dicembre), a Peter Brunel, chef del ristorante Bsj-Borgo San Jacopo di Firenze, con Villa Trasqua di Castellina in Chianti (11 marzo); da Enrico Panero del Ristorante Da Vinci di Eataly Firezne con Villa Montepaldi di San Casciano in Val di Pesa (15 aprile), al personal chef Giorgio Trovato con Podere La Regola di Riparbella (27 maggio); da Christian Borchi dell’Antica Porta Di Levante di Vicchio del Mugello con Ot-Oliviero Toscani (24 giugno), a Hiron Peiris dell’Osteria Hiron di Firenze con Guado al Melo (12 agosto) - il tutto accompagnato dai vini offerti dalle cantine italiane.
Un evento dall’anima anche benefica, con il ricavato (35 euro a persona) come sempre devoluto ai progetti umanitari sostenuti dalla Fondazione Il cuore si scioglie Onlus (www.cambiala.it/fondazione), che dal 2000 vede impegnata Unicoop Firenze assieme al mondo del volontariato laico e cattolico.
Info: www.cenegaleotte.it

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