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CENONE DI SAN SILVESTRO “MA QUANTO MI COSTI”? COLDIRETTI: GLI ITALIANI SBORSERANNO 2,4 MILIARDI (-12% SUL 2010). IN TAVOLA? DAI TORTELLINI AI RISOTTI, FINO ALLA POLENTA REGNA LA TRADIZIONE. GIÙ LE PRESENZE AL RISTORANTE, MA REGGONO IN AGRITURISMO

Cenone di San Silvestro “ma quanto mi costi”? Secondo la Coldiretti gli italiani sborseranno 2,4 miliardi di euro, -12% sul 2010. Cosa c’è in tavola? Oltre ai classici delle festività, come cotechino, lenticchie, spumante, pandori e panettoni, in ascesa dato il periodo, è pollice verso per le mode esterofile: dai tortellini in Emilia Romagna ai risotti in Lombardia, dagli agnolotti in Piemonte agli spaghetti nel Mezzogirno, dagli gnocchetti sardi fino alla polenta veneta a regnare è la tradizione regionale made in Italy. E mentre sono in calo gli italiani che andranno a ristorante, a reggere il colpo della crisi sono gli agriturismo con 400.000 presenze.

Salgono a 80 milioni le bottiglie di spumante stappate in Italia, spiega la Coldiretti, 5,5 milioni i chili di cotechino e zampone consumati, 10 milioni di chili le lenticchie chiamate a portar fortuna e più di 100 milioni i pandori e i panettoni acquistati. Se in Emilia Romagna la festa è accompagnata dagli immancabili tortellini, nelle tavole della Lombardia vincono i risotti mentre in Piemonte sono gli agnolotti a farla da padrone e gli spaghetti, sottolinea la Coldiretti, sono i più gettonati in tutto il Mezzogiorno, tranne in Sardegna dove è il momento dei classici gnocchetti. Da segnalare il ritorno della polenta, considerato un piatto povero ed economico anche se il costo varia molto a seconda dei prodotti che l’accompagnano: carne al sugo, con formaggi, funghi e verdure, cacciagione, ma in Veneto è molto diffusa per Capodanno la polenta e baccalà. Particolarmente gettonati anche gli agriturismo dove in 400.000 trascorreranno la notte più lunga dell’anno. L’aumento è soprattutto dei giovani che scelgono la tranquillità delle campagne facendosi tentare dalle golosità gastronomiche tradizionali presenti sulle tavole imbandite degli agriturismi, senza farsi sconvolgere dalle chiassose feste in piazza e dalle lunghe serate delle discoteche. La riscoperta della natura e del cibo genuino, ma soprattutto della voglia di stare insieme per comunicare, che il silenzio della campagna a tavola certamente favorisce, sembrano essere dunque, sostiene la Coldiretti, apprezzati anche dalle giovani generazioni che spesso in piccoli gruppi di amici scelgono gli agriturismo, che hanno adeguato la propria offerta alle nuove esigenze. A incoraggiare le presenze è anche, conclude la Coldiretti, la sostanziale stabilità dei prezzi per i cenoni che la maggior parte delle aziende ha mantenuti invariati rispetto allo scorso anno.

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