Che cosa sarebbe la cucina senza innovazione? Sicuramente noiosa, probabilmente banale, terribilmente piatta. E infatti, gli chef saliti alla ribalta negli ultimi anni sono stati, tutti, dei grandi innovatori. Da Ferran Adrià a René Redzepi, da Massimo Bottura a Heston Blumenthal, lo chef britannico premiato pochi giorni fa con il “Diners Club Lifetime Achievement Award” 2017 , un riconoscimento ad una carriera all’insegna della ricerca (www.dinersclub.com).
Lo chef del mitico “The Fat Duck”, a Maidenhead, poco fuori Londra, per anni considerato il ristorante più costoso al mondo, è stato un vero e proprio pioniere: è stato il primo chef a credere nel potenziale dell’azoto liquido in cucina, ma anche il primo a puntare sulla multisensorialità dell’esperienza culinaria, sostenendo l’importanza del coinvolgimento di tutti e cinque i sensi, portando la cucina sperimentale in tv e a teatro, e avvicinando così milioni di persone ad una gastronomia “alta”. Ma ha lanciato anche novità decisamente più “pop”, come le patatine fritte con la triplice cottura, considerate la versione definitiva delle chips, senza dimenticare gli abbinamenti azzardati, come cioccolato bianco e caviale, o salmone e liquirizia. Infine, ha ridato dignità alla cucina britannica, riportando alla luce le ricette più antiche, dimostrando al mondo che non sempre è necessaria una lunga gavetta per arrivare in alto: Blumenthal, infatti, non ha mai lavorato per altri ristoranti che non fossero il suo, dopo 10 anni passati a lavorare in settori del tutto diversi e lontani da quello della cucina.
E proprio all’innovazione ed alla creatività è dedicato il “Basque Culinary World Prize”, premio organizzato e promosso dal Basque Culinary Center (www.bculinary.com): per partecipare, però, gli chef devono essere nominati da altri professionisti del settore tramite il sito web del Basque Culinary World Prize (www.basqueculinaryworldprize.com) entro il 2 maggio. Le candidature saranno quindi vagliate da una giuria di altissimo livello, di cui fanno parte alcuni tra i più grandi chef del mondo, compreso il n. 1 della ormai mitica “50 Best Restaurants”, Massimo Bottura, ma anche Joan Roca, Alex Atala, Gastòn Acurio, René Redzepi e lo stesso Heston Blumenthal. Saranno loro a decidere chi, tra gli chef di ogni nazionalità candidati dai colleghi, avrà dimostrato più di ogni altro come la gastronomia possa essere una potente forza verso il cambiamento: uomini o donne il cui impatto può essere percepito “oltre la cucina” in settori quali innovazione, ricerca, istruzione, salute, ambiente, sviluppo sociale e imprenditorialità. Il premio? 100.000 euro ...
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