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CHE IN TEMPI DI CRISI GENERALIZZATA, I REDDITI DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI ABBIANO TENUTO (+0,3%), È UNA BUONA NOTIZIA. MA GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA SONO CRESCIUTI DAL 12% AL 2,5%. IL COMMENTO DI PAOLO DE CASTRO: “SERVE NUOVA SVOLTA ANCHE IN ITALIA”

Non Solo Vino
Paolo De Castro

Che in tempi di crisi, di recessione e di perdita di potere di acquisto generalizzata, i redditi degli agricoltori italiani abbiano tenuto (+0,3% sul 2011, dati Eurostat), in media con quelli dell’Unione Europea, non è di certo una brutta notizia. Ma se quelli degli agricoltori di Germania, Francia e Spagna, sono cresciuti, rispettivamente, del 12%, del 4% e del 2,5%, il dato appare meno positivo. “Vuol dire che in Italia - ha commentato il presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo Paolo de Castro - è mancata quella inversione di tendenza necessaria a recuperare le importanti perdite degli ultimi anni. Mentre l’Europa agricola, dal 2005 a oggi, ha guadagnato circa un terzo del proprio reddito, l’Italia ha perso il 6% della sua ricchezza. Eppure il nostro patrimonio agroalimentare è sempre più apprezzato dai consumatori. È quindi necessario e urgente intervenire su due fronti: una politica nazionale più attenta ed efficace, e una Pac “robusta” sotto il profilo delle risorse, ambiziosa nei contenuti e in grado di garantire sostenibilità economica oltre che ambientale. Un impegno - conclude De Castro - che porteremo avanti con responsabilità nei prossimi mesi e che, si auspica, venga affiancato da un progetto organico di politica agricola nazionale che punti alla crescita competitiva degli agricoltori”.

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