Non si fermano le belle iniziative degli chef stellati, e non solo, in questo difficile momento legato al Covid-19. Le cucine dei ristoranti, costretti alla chiusura al pubblico, sprigionano adesso i profumi della solidarietà e ai fornelli batte un cuore grande. Con azioni concrete, con chi si è messo a disposizione nelle cucine di ospedali e presidi sanitari per l’emergenza, per esempio. O come fare il pane, un gesto che simboleggia la riscoperta delle necessità primarie. Lo sa bene lo chef bistellato Pino Cuttaia che, ancora prima dell’obbligo nazionale, aveva chiuso il suo bistellato ristorante “La Madia” e la sua bottega “Uovodiseppia”. Adesso Cuttaia si sta dedicando alla produzione di pane da donare a clienti, amici e persone che possono averne bisogno.
D’altronde il momento che stiamo vivendo porta a dei cambiamenti e lo chef di Licata ha deciso di fare un tuffo nel passato unendo, allo stesso tempo, la necessità primaria di sfamarsi alla solidarietà. Il tutto fedele alla sua filosofia che vede la passione per la cucina intesa come volontà di far star bene gli altri. E così ogni giorno 10 chili di grano antico siciliano diventano, grazie ad un rituale ereditato dalla nonna, ottime pagnotte destinate alle tavole di clienti e amici, come segnale di vicinanza in un momento di isolamento obbligato. Et voilà, la cucina stellata diventa atto di amore, conforto, vicinanza e condivisione. Non solo pane, perché Cuttaia sta producendo anche conserve in vaso, per custodire il gusto di questa stagione che ci stiamo perdendo: la natura infatti non si ferma, ma prosegue il suo ciclo produttivo noncurante delle nostre vicissitudini. Favette, piselli, finocchietto, erbe selvatiche, i conservati permetteranno di gustare i sapori stagionali quando l’emergenza sarà terminata e si potranno recuperare gusti al momento trascurati.
Anche la pratica di conservare i prodotti ha radici nella memoria personale, che si intreccia alla memoria collettiva di un popolo come quello italiano, che spesso si è ritrovato a migrare verso altri Paesi ma sempre con un pezzo di tradizione enogastronomica da mettere in valigia.
Proprio le preparazioni in vaso sono l’oggetto di un altro gesto di solidarietà di Pino Cuttaia, che ha infatti spedito il suo speciale sugo alla milanese a “Miscusi”, ristorante di pasta a Milano che aderisce al network di ristoratori che donano pasti ad alcuni ospedali della Lombardia.
“Preparare “a milanisi”, oggi come ieri - dice Cuttaia - è conservare in un vaso una stagione di sapori, è cucinare con la primavera. È rendere omaggio al legame profondo e storico tra il sud e il nord, un rapporto che vive non solo nei sapori del passato ma che si rinnova nel presente - questo difficile presente - come una dedica affettuosa. È, anzi, una ricetta per essere presenti, frutto di quel gesto materno di cui il cuoco contemporaneo si è riscoperto erede, e che dona nutrimento a chi ha bisogno, come sulle tavole dei nostri ricordi”.
Pino Cuttaia è, inoltre, fra gli ideatori e promotori di una raccolta fondi a sostegno degli Ospedali del territorio di Agrigento. Avviata sulla piattaforma GoFundMe, l’iniziativa “Sostegno ospedali della provincia di Agrigento” vede fra i promotori anche Lello Analfino (frontman della band Tinturia), Piero Barone (cantante de Il Volo), Sergio Friscia (attore e presentatore), Gianfranco Jannuzzo (attore), Daniele Magro (cantautore) e Silvio Schembri (giornalista de Le Iene). In un video lanciato sui loro profili social, oltre all’invito ai cittadini a rimanere in casa rispettando le direttive delle istituzioni nazionali e locali, i testimonial agrigentini rivolgono un appello a contribuire alla raccolta fondi, grazie al cui ricavato si potranno acquistare attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale, disinfettanti e tutto ciò di cui gli Ospedali avranno bisogno per affrontare l’emergenza sanitaria.
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