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Chef stellati (e genitori) per i bambini: dai loro ristoranti alle mense delle scuole del Chianti Classico, Mollica, Barciulli, Stabile, Saporito, Probst, Santandrea, Di Pirro e Santarpia, consiglieranno come rendere i piatti più attraenti e colorati

Dalle cucine dei loro celebri ristoranti alla mense delle scuole, otto grandi chef stellati sono pronti a servire una clientela speciale: i bambini delle Scuole Primarie, per rendere più appetitoso l’approccio ai piatti, specie quelli meno amati dai più piccoli, come le verdure o il pesce. È l’idea che ha deciso di sperimentare il Comune di San Casciano (Firenze), nel cuore del Chianti Classico, con il progetto “Stelle tra le mense”. I “magnifici 8” sono gli chef Vito Mollica del Four Seasons (Firenze), Matia Barciulli della Osteria di Passignano (Tavarnelle), Marco Stabile del ristorante Ora d’Aria (Firenze), Filippo Saporito della Leggenda dei Frati (Firenze), Maria Probst e Cristian Santandrea de La Tenda Rossa (San Casciano), Gian Luca Di Pirro del Castello del Nero (Tavarnelle) e il “re” della pizza napoletana Giovanni Santarpia. Per tre mesi, la loro missione è incontrare e consigliare il personale delle mense scolastiche del territorio di San Casciano, su come rendere più attraenti, insoliti e colorati i piatti destinati ai bimbi.
Un progetto, hanno spiegato gli chef Barciulli, Mollica, Probst e Santarpia, “nato anche dal fatto che siamo sì cuochi, ma anche genitori. L’idea era quella di dare una mano a far crescere i bambini sensibilizzandoli alla cultura e all’interesse del cibo. Il broccolo o le carotine possono essere meno antipatici se cucinati e presentati in maniera più giocosa e diversa. Questo, per dare la possibilità ai bimbi di avere una sorta di imprinting culinario. Loro sono il nostro domani e su loro dobbiamo scommettere”.
“È un progetto di eccellenza - ha spiegato presentando il progetto Cristina Grieco, assessore all’Istruzione della Regione Toscana - si tratta di stimolare i bambini alla curiosità, ma c’è anche un’azione educativa alla base, insegnare loro a rispettare il cibo, a rispettare chi lavora con il cibo, e anche a pretendere una qualità nei piatti proposti. Vogliamo far vedere che anche il momento della pausa pranzo è un tempo scuola a tutti gli effetti, e con una forte valenza didattica. È stata davvero bellissima la risposta degli chef stellati, che si sono detti entusiasti dell’iniziativa. Speriamo che sia un modello da replicare altrove in Toscana”.

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