Chioschi, botteghe, paninerie e pulmini itineranti da Nord a Sud, Regione per Regione, premiati dalla guida “Street Food 2014” del Gambero Rosso. Il miglior panino? “Lo Speciale” di “Generi Alimentari Da Panino di Modena”

“Panizzi Cheese & Wine” di Courmayeur (Aosta), “Gofreria Piemonteisa” di Torino, “Priano Voltri”, “Sciatt à porter di Milano, “La Torre” di Verona, “Bozner Brot” di Bolzano, “Street Food Trieste” di Trieste, “Kalamaro Piadinaro” di Riccione. Ed ancora “Il Lampredotto Lorenzo Nigro” di Firenze, “Le Pallette di Giorgio” di Ascoli Piceno, “La bottega di Perugia” di Perugia, “Dess’Art” di Roma, “Antica Porchetta di Campli” di Campli (Teramo), “Panificio Antichi Sapori” di Patriarca Agnone (Isernia), “Fratelli Mascolo” di Gragnano (Napoli), “Mezza pagnotta” di Ruvo di Puglia (Bari), “Pane & Pace” di Matera, “Siamo Fritti” di Cosenza, “Fud” di Palermo e “Retroburger” di Cagliari: ecco i chioschi, botteghe, paninerie e pulmini itineranti da nord a sud, regione per regione, premiati dalla Guida “Street Food 2014” del Gambero Rosso (www.gamberorosso.it).
Nella guida vengono raccontate storie molto spesso di famiglie che si tramandano i ”segreti” di generazione in generazione ma anche di grandi chef che decidono di aprire succursali itineranti delle proprie insegna gourmet. Qui i protagonisti non sono grandi locali ma chioschi, botteghe, paninerie e pulmini itineranti. Ad aggiudicarsi poi il premio speciale “Il Panino dell’anno” è stato “Lo Speciale” di Generi Alimentari Da Panino di Modena. Mentre il premio “Street Food da chef”, che va al cuoco che ha rivisitato nel modo migliore e originale un piatto tipico dello street food, è andato all’Arancino con ragù di triglia e finocchietto selvatico di Pino Cuttaia di Licata (Agrigento).