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IL TREND

Ci vediamo all’aperitivo: sono 850 milioni quelli serviti in Italia nell’ultimo anno

Un rito che non ha età e che vale 4,54 miliardi di euro. La fotografia by Cattel e Cuochi Italiani, nell’evento “Sei già dentro l’happy hour?”
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L’aperitivo in Italia vale 4,5 miliardi di euro (ph: Freepik)

Serve per staccare la spina, per darsi un “premio” dopo una lunga giornata di lavoro oppure semplicemente per condividere un brindisi con gli amici di sempre e prepararsi alla cena nel migliore dei modi, iniziando con qualche sfizioso stuzzichino. Qualunque sia il motivo, il momento dell’aperitivo, un rito tutto italiano, nato a Torino negli Anni Ottanta del Novecento, e diffusosi capillarmente negli anni lungo il Belpaese, diventa irrinunciabile per tante persone e non solo da parte dei più giovani. Basti pensare che, nell’ultimo anno, in Italia, sono stati serviti oltre 850 milioni di aperitivi (di cui 580 milioni serali e 285 milioni pre-pranzo) per una spesa complessiva di oltre 4,54 miliardi di euro. Un trend che coinvolge ben 14 milioni di Italiani di età compresa fra i 18 e i 75 anni (pari al 32% della popolazione), il 24% sono over 55. <
L’aperitivo serale non trova casa solo nei bar ma risultata essere un’occasione di consumo interessante per un numero sempre maggiore di operatori del settore e quindi anche per i ristoranti (circa il 10%) e le catene della ristorazione commerciale. Il momento dell’aperitivo serale è un’occasione di convivialità che interessa tutto il Paese (48% al nord, 52% al Centro, Sud e Isole), anche se nell’area del Nord Est il rapporto tra aperitivi e visite fuori casa è maggiore. Sono ben 582 milioni gli aperitivi serali serviti per una spesa di 4,5 miliardi complessivi e di 7,7 euro per un aperitivo serale.
L’aperitivo diurno ha, invece, una forte concentrazione dei consumi nel Sud e Isole (45%) e raggiunge quota 285 milioni di bicchieri per una spesa di 1,5 miliardi e di 5,2 euro come media per ogni singolo drink. Un trend, emerso nell’evento “Sei già dentro l’happy hour?”, a Milano (una delle capitali dell’aperitivo moderno, ndr) e organizzato da Cattel, realtà di primo piano nella distribuzione di prodotti enogastronomici e dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani (Apci), che annovera migliaia di professionisti del settore. La panoramica sulla situazione attuale, curata da Bruna Boroni by TradeLab, si è rivelata particolarmente preziosa per un focus sulle ultime tendenze.
Tra gli interventi anche quello di Lorenzo Ferrari, fondatore e ceo “RistorareTop”, che ha illustrato come trasformare l’aperitivo in un’opportunità, rendendolo un’occasione di profitto per gestori di locali, pizzerie, bar e ristoranti tramite uno strumento ideato appositamente per l’occasione: la “matrice dell’aperitivo”, una proposta di quattro aperitivi, ciascuno adatto a una tipologia di locale differente, con cui rendere profittevole e strategico il momento pre-pranzo o pre-cena. L’incontro, moderato dal direttore generale Apci, Sonia Re, è proseguito con una tavola rotonda che ha dato spazio alle esperienze di successo di Davide Longoni (titolare del famoso panificio a Milano), Giancarlo Morelli (chef pluripremiato del “Bulk” a Milano e del “Phi Beach” a Baja Sardinia) e lo chef Elio Sironi (“Ceresio7”, Milano).
“L’aperitivo - afferma Caroline Gatti, responsabile marketing Cattel - è diventato un pasto vero e proprio, al pari di colazione, pranzo e cena, e vale pertanto la pena impegnarsi per renderlo qualitativamente elevato, discostandosi dagli accompagnamenti che troppo spesso lo caratterizzano come, ad esempio, olive e chips. È arrivato il momento di investire, di fare ricerca, di imparare nuove ricette e soluzioni per offrire valore e, ovviamente, trarre profitto”. Atteggiamento costruttivo che ha contraddistinto nel tempo anche tutte le attività dell’Associazione Cuochi Italiani che, sottolinea la dg Apci, Sonia Re, “di generazione in generazione ha visto l’affinarsi e il nascere di nuove realtà, tecnologie e modalità di aggregazione. Quello che non è mai cambiato, fortunatamente, è l’entusiasmo che muove ogni progetto e lo slancio con cui ogni singola iniziativa è pensata a misura di chef, con e per i professionisti del comparto, per creare insieme qualcosa di grande e significativo”.

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