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CIBUS 2008: LA GRANDE DISTRIBUZIONE PROPONE UN’ALLEANZA CON L’INDUSTRIA AGROALIMENTARE PER CONTENERE I PREZZI

La grande distribuzione (gdo) si impegna a tenere bassi i prezzi dei prodotti agroalimentari, ma chiede all’industria uno sforzo per accorciare la filiera e per semplificare la catena logistica: è la richiesta delle grandi catene distributive, emersa a Cibus 2008, in un convegno (che ha visto come relatori Roberto Ravazzoni, ad Fiere di Parma; Marco Pagani, direttore legislativo di Federdistribuzione; Stefano Galli della Nielsen; Gianni Di Falco, esperto di sicurezza alimentare e consulente di Federdistribuzione), organizzato da Federdistribuzione, l’organizzazione che raggruppa la maggioranza delle imprese della gdo in Italia.

Secondo Federdistribuzione, gli aumenti delle materie prime che si registrano sui mercati internazionali stanno mettendo sotto forte tensione l’intera filiera agro-alimentare ed occorre quindi accorciare la filiera e semplificare la catena logistica, per dare segnali importanti a istituzioni politiche ed economiche, per valorizzare e migliorare le produzioni, per fornire un servizio sempre più efficiente ed adeguato per i consumatori in termini di qualità, assortimenti e convenienza.

“In questa situazione complessa - ha detto Ravazzoni - è fondamentale ridurre la conflittualità tra imprese, specie le piccole e medie, e grande distribuzione. Le imprese poi devono essere innovative e “andare veloci” nel definire le proprie strategie: o puntano a divenire marche leader di mercato oppure scelgono la partnership con la distribuzione moderna su marca privata, promozione di prodotti locali e prodotti di filiera”.

I consumatori italiani diventano poi sempre più esigenti, come ha dimostrato la ricerca presentata da Nielsen: nelle scelte alimentari la valenza salutistica del prodotto pesa per il 62%, la fiducia nella marca per il 46% ed il prezzo per il 44%. Addirittura i consumatori italiani si dimostrano più sensibili di quelli europei sull’acquisto di prodotti alimentari che rispettano ambiente e sostenibilità (82% vs 77% media europea). Cresce molto anche la domanda di prodotti a contenuto salutistico (+11,3% i probiotici da bere).

Per rispondere alle esigenze dei consumatori, la gdo italiana ha deciso, come ha riferito Di Falco, di partecipare alla definizione degli standard Ifs (International Food Standard - certificazione dei requisiti igienico-sanitari di base per i prodotti a marchio privato) per garantire prodotti sempre più sicuri. Quello della sicurezza alimentare diviene un problema sempre più importante, anche a motivo della globalizzazione che ha portato sui mercati paesi terzi non sempre corretti nella loro proposta di prodotti alimentari.

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