02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CINA: AL BANDO DAI CARTELLONI PUBBLICITARI PRODOTTI DI LUSSO COME VINI, CASE E AUTOMOBILI, CHE “SONO LA ROVINA DELLA CULTURA TRADIZIONALE”. IL GOVERNO BANDIRA’ I PRODOTTI E GLI STILI VITA STRANIERI DALLE PUBBLICITA’ IN NOME DELL’“ARMONIA SOCIALE”

In nome dell’“armonia sociale”, il governo cittadino di Pechino ha deciso di bandire dai cartelloni pubblicitari tutte le parole che fanno riferimento al lusso o a stili di vita non cinesi. Emerge da un nuovo regolamento, illustrato in un comunicato diffuso dall’Amministrazione dell’Industria e del Commercio della Municipalità di Pechino, e che entrerà in vigore ad aprile. Da quella data, dovranno sparire da tutti i cartelloni pubblicitari parole come “supremo”, “lusso”, “alto livello”, “reale” (riferito alla regalità). Tutte parole che compaiono spesso nelle pubblicità, nei cartelloni pubblicitari che spingono a comprare in particolare case, vino e automobili.

La municipalità della capitale cinese è stata chiara: “non bisogna promuovere l’edonismo”, e neanche “la venerazione dei prodotti stranieri”. “Il nuovo regolamento è giusto - spiega alla stampa di Pechino Xia Xueluan, sociologo dell’Università della capitale cinese - dobbiamo regolare l’uso di queste parole e queste frasi, che possono avere un impatto avverso sull’intera società”. Per Xia, molte pubblicità promuovono la convinzione che “la ricchezza sia la dignità” e questo può sconvolgere anche i residenti a basso reddito. “Questa non è creatività, è la rovina della cultura tradizionale”, ha spiegato il professore.

Per i tecnici della municipalità, il nuovo regolamento, che prevede multe fino a oltre 3.000 euro per i trasgressori, intende soprattutto prevenire la diffusione di falsi annunci e aiutare la crescita dell’industria. Accusati sarebbero soprattutto quegli slogan e cartelloni pubblicitari legati alle case in vendita, presentati troppo spesso come “strepitose”, “degne di un re”, “come castelli”. Un problema molto sentito, a quanto si legge sui blog di consumatori, da parte degli acquirenti, che si sentono spessi presi in giro dalle descrizioni roboanti delle case che poi non rispecchiano la realtà.

Mu Haifeng, vice direttore del servizio di regolamentazione della pubblicità della municipalità di Pechino, ha detto che il nuovo regolamento, oltre a limitare l’uso di stili di vita e prodotti stranieri, intende anche colpire l’“abuso di idiomi” nelle pubblicità, che è un fenomeno recente legato all’aumento di potere d’acquisto dei cinesi che si affacciano sui prodotti di lusso stranieri con sempre più forza. E’ dal 2007 che la città di Pechino tenta di bloccare i superlativi e i modi di vita stranieri nei cartelloni pubblicitari, da quando il comitato locale della conferenza politico-consultiva del popolo cinese, il maggio organo consultivo cinese, organizzò un workshop proprio sulla gestione dei cartelloni pubblicitari e dei messaggi in esso contenuti. Su internet in molti vedono nella decisione dell’amministrazione di Pechino come l’ennesima mossa contro lingue e modi di vita straniere, come la decisione di vietare l’inglese sia sui mass media che le sue abbreviazioni nelle tv.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli