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CINA: BLOCCATO EXPORT PROSCIUTTO E FRUTTA MADE IN ITALY

Le esportazioni di prosciutti e frutta made in Italy verso la Cina vengono bloccate con pretesti amministrativi e sanitari mentre in Italia si è registrato il record storico negli arrivi di conserva di pomodoro cinese proprio in coincidenza con il diffondersi dell’allarme sui rischi per la salute derivanti dalla produzione alimentare del grande paese asiatico, che interessa ora anche il vettovagliamento dell’esercito locale. La denuncia viene dal presidente della Coldiretti, Sergio Marini, che sottolinea che per ogni prodotto alimentare italiano esportato in Cina ne arrivano quasi dieci nel Belpaese, a causa del pesante disavanzo commerciale.
“Siamo di fronte ad una situazione veramente grave e paradossale con la Cina - sottolinea il presidente della Coldiretti - che addirittura con motivi di carattere sanitario/amministrativo blocca l’ingresso nel paese asiatico di prodotti italiani riconosciuti in tutto il mondo per qualità e sicurezza alimentare, mentre in Italia nonostante l’arrivo di montagne di conserve di pomodoro asiatico non ci si decide ancora ad applicare l’obbligo di indicare in etichetta l’origine, previsto dalla legge 204 del 2004 sostenuta dalla raccolta di 1,5 milioni di firme della Coldiretti come misura di trasparenza e di controllo per i consumatori”.
Non si tratta solo di dentifrici dunque, ma di fronte a questa situazione che potrebbe mettere in seria discussione la salute della cittadini italiani, la Coldiretti esprime la propria preoccupazione e chiede di intervenire urgentemente con le appropriate misure di trasparenza e controlli.
Nel 2007 - precisa la Coldiretti - è quasi raddoppiato il valore delle importazioni di prodotti alimentari (+78%) dalla Cina mentre è risultato sostanzialmente stabile quello delle esportazioni anche per effetto delle barriere non ancora superate per alcuni prodotti simbolo del made in Italy come i prosciutti di Parma e San Daniele e la frutta e verdura. Tra gli arrivi dal gigante asiatico una componente importante - sottolinea ancora la Coldiretti - riguarda il concentrato di pomodoro che rappresenta in valore quasi un terzo delle importazioni (31%) e fa registrare con un incremento record del 150% in valore il record storico di tutti i tempi.
Una situazione particolarmente preoccupante dopo che l’Italia - precisa la Coldiretti - non è riuscita ad ottenere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti trasformati, nell’ambito della riforma comune di mercato dell’ortofrutta, con il rischio che venga spacciato come made in Italy un prodotto importato.
Il deficit agroalimentare con la Cina si aggrava anche per il mancato decollo delle esportazioni sulle quali pesano le barriere di carattere burocratico e amministrativo che, nonostante i ripetuti annunci, non sono state abbattute e impediscono l’arrivo sul mercato cinese di prodotti come prosciutti, kiwi e mele per i quali - conclude la Coldiretti - si registra un vero boom nella domanda interna, con quasi il raddoppio del consumo di frutta dei cinesi negli ultimi dieci anni.

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