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CITTA’ DEL VINO: “IL PIANO-CASA ANTI-CRISI PREVISTO DAL GOVERNO METTE A RISCHIO IL PATRIMONIO PAESAGGISTICO ITALIANO. I TERRITORI A PIÙ ALTA VOCAZIONE VITIVINICOLA D’ITALIA CHIEDONO UN DIALOGO CON I MINISTRI DELL’AMBIENTE E BENI CULTURALI

Il piano-casa predisposto dal Governo per contrastare l'attuale crisi economica e già concordato con le Regioni, prevede 550 milioni per l’edilizia popolare con interventi che comprendono la costruzione di 5.000-6.000 alloggi, a cui si aggiunge anche un aumento delle cubature, pari al 20%, delle costruzioni esistenti. Ci sarà inoltre la possibilità di abbattere edifici vecchi, realizzati prima del 1989, non sottoposti a tutela, per costruirne nuovi con il 30% di volume in più. Tra i punti chiave, anche gli sconti fiscali: il contributo di costruzione sugli ampliamenti sarà infatti ridotto del 20% in generale e del 60% se l’abitazione è destinata a prima casa.

“Una sorta di invito alla cementificazione che accresce il rischio per il patrimonio paesaggistico italiano nei territori a più alta vocazione vitivinicola d’Italia”: è questo l’appello lanciato dalle Città del Vino di tutta Italia riunite in Consiglio nazionale a Sizzano (Novara), che, in vista dell’imminente approvazione del piano-casa anti-crisi previsto dal Governo, chiedono l’apertura di un dialogo con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo e con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Sandro Bondi.

“Di fronte delle notizie che riferiscono dell’intenzione del Governo di varare un piano straordinario per l’edilizia, teso a semplificare le procedure che autorizzano l’ampliamento del patrimonio edilizio esistente - sottolinea il presidente delle Città del Vino Valentino Valentini - e preso atto che il Governo, secondo le dichiarazioni di vari Ministri, ha scelto il metodo del dialogo, visto l’impegno che da anni le Città del Vino e gli oltre 570 Comuni che ne fanno parte stanno da sempre profondendo nella tutela e nella valorizzazione dei territori e dei paesaggi agrari di pregio, componente fondamentale della qualità della vita dei cittadini e della competitività economica delle comunità locali, esprimiamo la nostra preoccupazione per gli effetti negativi di una frettolosa semplificazione delle procedure, che potrebbe colpire da un lato i beni paesaggistici e dall’altro l'effettiva titolarità della pianificazione urbanistica e della regolamentazione edilizia attualmente in capo ai Comuni, alle Province e alle Regioni”.

Le Città del Vino si rivolgono in particolare ai Ministri Stefania Prestigiacomo e Sandro Bondi, per chiedere un incontro al fine di sollevare l’attenzione sui rischi che il piano-casa anti-crisi può comportare per lo straordinario patrimonio naturalistico e paesaggistico italiano, poter esprimere la propria posizione al più alto livello e trasmettere ai Ministri i documenti elaborati dalle stesse Città del Vino in materia di pianificazione e tutela del paesaggio agrario e viticolo.

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