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Clima & Alimentazione - La Coldiretti: l’anno più caldo di sempre, cambia il menù, ed è record per il gelato, che raggiunge i 2,5 miliardi. Gelato, ormai è in atto una decisa tendenza alla destagionalizzazione

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Gelato, ormai è in atto in Italia una decisa tendenza alla destagionalizzazione

Spesa record in Italia per il gelato che, nel 2015, raggiunge i 2,5 miliardi anche sotto la spinta dell’anno più caldo di sempre con una temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento che ha cambiato il menu degli italiani anche con consumi più elevati di frutta e bevande. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che, nonostante l’estate si confermi la stagione privilegiata per il consumo di coni e coppette, si è verificata una decisa tendenza alla destagionalizzazione anche per le alte temperature fatte segnare nei mesi autunnali, per il Salone Internazionale di Gelateria Pasticceria e Panificazione Artigianali - Sigep n. 37 (dal 23 al 27 gennaio, Rimini).
Sul mercato nazionale - sottolinea la Coldiretti - i consumi sono aumentati attorno ai 6 chilogrammi pro capite, pari a 380.000 tonnellate ma in espansione è l’export con ottime prospettive non solo in ambito europeo, ma anche in America e Asia, anche grazie all’appuntamento dell’Expo. Sono 40.000 le gelaterie in Italia dove - precisa la Coldiretti - si stima lavorino oltre 150.000 addetti ma rilevante è anche l’impatto sull’indotto con l’utilizzo di 220.000 tonnellate di latte, 64.000 di zuccheri, 21.000 di frutta fresca e 29.000 di materie prime. Va per questo sottolineata - precisa la Coldiretti - l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità.
Da segnalare negli ultimi in boom in Italia delle agri-gelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. Nelle agrigelaterie - continua la Coldiretti - è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente.
Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che - sostiene la Coldiretti - è dimostrata dal fatto che tra le ultime tendenze si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta degli ingredienti che valorizza i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono anche - continua la Coldiretti - le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a “km 0” e garantiti dal marchio “Campagna Amica nel gelato”, che vanno dall’albicocca e Albana di Romagna alle more di gelso nero, dalle pesche di Montelabbate fino al fiordilatte di capra o allo squacquerone.
In epoca moderna - conclude la Coldiretti - la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze, con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nelle feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria, a New York, nel 1770, grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.

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