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CLIMA: DA ACQUA DEL PO DIPENDE 1/3 DEL MADE IN ITALY A TAVOLA. LA TESI LA SPIEGA LA COLDIRETTI

Un terzo del valore del made in Italy agroalimentare dipende dalla disponibilità idrica del bacino del Po che garantisce l’acqua necessaria al nutrimento del bestiame per la produzione di oltre i tre quarti dei formaggi e dei prosciutti italiani a denominazione di origine. Lo afferma la Coldiretti, in riferimento alla situazione di emergenza idrica con il livello del Po che a Pontelagoscuro è sceso di 37 centimetri in una sola settimana, nel sottolineare come “la responsabilità delle Istituzioni nel garantire alle campagne l'acqua indispensabile per non far morire il territorio e il made in Italy alimentare sarà accompagnata dal concreto impegno degli imprenditori agricoli per la gestione e il risparmio idrico”.
L’acqua del bacino idrico del Po serve per la sopravvivenza di interi settori come quello dello zucchero e del riso per il quale l’Italia detiene la leadership europea e che si concentra quasi totalmente in queste aree, ma anche - continua la Coldiretti - per quasi la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva. La disponibilità di acqua per l’irrigazione - precisa la Coldiretti - è indispensabile per il granoturco destinato all’alimentazione di oltre 4,1 milioni di mucche che producono il latte per i più importanti formaggi italiani come Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Provolone e anche per gli oltre 5,2 milioni di maiali dai quali si ottengono la gran parte dei prosciutti di Parma e San Daniele.
Nel rispetto del decalogo sulle buone pratiche contro l’emergenza idrica elaborato dall’Anbi, l’agricoltura è pronta a fare la propria parte - sottolinea la Coldiretti - per promuovere in agricoltura l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno esigenti.
Ma - continua la Coldiretti - non deve essere dimenticato che la risorsa idrica è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività del Made in Italy alimentare. Le alte temperature hanno aggravato la situazione di laghi e fiumi e il monitoraggio Coldiretti effettuato il 16 aprile evidenzia che il Lago di Como a Malgrate è al di sopra di 20 centimetri rispetto alla media storica che è invece lontana di 60 centimetri nel lago Maggiore a Sesto Calende mentre il Lago di Garda a Peschiera è al di sotto di 50 centimetri e quello di Idro a Sarnico di 10 centimetri. Lo stesso livello idrometrico del fiume Po a Ponte Lagoscuro il 16 aprile è sceso a meno 5,65 (37 centimetri in meno in una settimana) mentre a Ponte della Becca è a meno 3,14 (19 centimetri in meno in una settimana).
Dai cambiamenti del clima è però chiaro che il problema del caldo e dell'acqua non può essere più affrontato in termini di emergenza, ma serve una nuova cultura delle prevenzione e dell'organizzazione con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono, dunque, - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali del piano irriguo nazionale previsto dalla Finanziaria, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico come nel caso delle arachidi introdotte a livello sperimentale dalla Coldiretti nella pianura padana.

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