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CLIMA: DOPO ESTATE CALDA MA PIOVOSA, AL VIA AUTUNNO DA FUNGHI … LO DICE COLDIRETTI

Inizia un autunno da funghi dopo una estate calda, ma piovosa che si è conclusa senza problemi di siccità, dopo gli allarmi degli ultimi anni. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’estate 2010 che si è conclusa si è classificata in Italia al quattordicesimo posto tra le più calde degli ultimi due secoli, ma è stata praticamente in media per la piovosità, secondo i dati dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr di Bologna. La temperatura media estiva - precisa la Coldiretti - è stata di 0,97 gradi più alta sul periodo 1971-2000, che viene preso come riferimento.

Il risultato è - sottolinea la Coldiretti - un autunno favorevole alla crescita dei funghi per i quali si preannuncia una stagione da record in Italia: dalle montagne lombarde a quelle venete, dalle colline emiliane alle vallate cuneesi si registrano frenetiche attività di ricerca e con esse si moltiplicano purtroppo i rischi che hanno provocato purtroppo numerose vittime.

A livello mondiale la temperatura media globale sulla terra e sugli oceani dell’estate 2010 è stata - rileva la Coldiretti - la seconda più elevata mai registrata nella storia delle rilevazioni iniziata nel 1880, secondo i dati preliminari raccolti dal National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA'S), dai quali si rileva che, nei primi 8 mesi 2010, si è registrato il record di tutti i tempi a pari merito con il 1998; in particolare, la temperatura del periodo compreso tra gennaio ed agosto 2010 è stata di 58,5 gradi fahrenheit (14,7 gradi celsius), un valore di 1,21 gradi fahrenheit superiore alla media del ventesimo secolo.

La nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali - continua la Coldiretti - terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura nel bosco. L’attività di ricerca - afferma la Coldiretti - ha una importante natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Si stima i quasi 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia possano offrire una produzione di 30.000 tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati, cercatori e buongustai che dedicano il proprio tempo libero nelle montagne e nei boschi italiani alla “cacci”, nel sottobosco o sulle tavole, dei gustosi miceli.

I funghi - continua la Coldiretti - sono prodotti di valore medio sotto il profilo nutrizionale e contengono in prevalenza acqua, ma anche proteine, carboidrati, sostanze minerali e vitamine, in percentuali variabili a seconda del livello di maturazione, ma essendo poveri di calorie e ricchi di cellulosa non ingrassano chi li mangia. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B e i sali minerali sono rappresentati principalmente da potassio e fosforo. I funghi possono essere consumati freschi, congelati, essiccati o conservati sottovetro, ma l'attitudine alle diverse preparazioni differisce a seconda delle diverse varietà: ad esempio porcini e trombette non devono essere sbollentati prima di essere congelati mentre il lattario è perfetto se viene cotto.

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