Non solo simbolo della tradizione culinaria italiana, quella più radicata all’anima contadina del territorio, ma anche icona della rinascita e della voglia di ricominciare di una città e di un’intera Regione: l’Amatriciana, famoso condimento, protagonista di scene epiche al cinema, e nell’immaginario di tutti rappresentate di Roma e dintorni, ma che proprio alla sua patria, Amatrice, ha dato la forza di rialzarsi dopo il terremoto del 2016, adesso sta per essere iscritta come Specialità Tradizionale Italiana. L’Unione Europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la richiesta d’iscrizione che prevede, in caso di approvazione, un marchio di riconoscimento che tutelerà la ricetta originale da falsificazioni e dalla piaga dell’italian sounding. Nessuna “rivisitazione” ammessa quindi: il guanciale dovrà essere di tipo Amatriciano dal 18 al 30%, il pecorino del tipo Amatriciano o Romano Dop del Lazio grattugiato, il pomodoro in passata o in pelati in pezzi dal 69 all’81%. Sarà vietato l’uso “di ingredienti quali aglio, cipolla o pancetta”, mentre invece la proposta prevede l’utilizzo di pepe e peperoncino quanto basta.
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