Aumenta la produzione agricola italiana ma crollano i prezzi: nel 2004, la prima è cresciuta del 6,5%, ma i prezzi pagati all'origine agli imprenditori agricoli hanno registrato una flessione media del 5%, raggiungendo però per alcuni prodotti valori inferiori addirittura a quelli di dieci anni. E' quanto emerge dal bilancio nei campi tracciato dalla Coldiretti quest'anno e che, secondo Confindustria, per la produzione industriale nazionale sarebbe stato caratterizzato dalla stagnazione.
A registrare l'incremento maggiore in termini quantitativi è stato il frumento (+30%), seguito dal mais (+23%), dal vino (+14%) e dall'orzo (+11%) ed infine, a pari merito, da ortaggi, patate e olio di oliva (+5%). Al contrario, la flessione più significativa nei prezzi all'origine è stata messa a segno dagli ortaggi, con un decremento pari al 18%. Dallo gennaio 2004, poi, nonostante la forza lavoro impegnata in agricoltura sia aumentata del 2,5% ed i costi medi di produzione del 3%, l'Eurostat - precisa la Coldiretti - stima un incremento in termini reali dell'1,3% del reddito agricolo per occupato in Italia, superiore a quello medio registrato per l'Unione Europea a 15 (+0,8%).
Con 975mila imprese agricole, di cui 35 mila nuove - prosegue la Coldiretti - l'Italia ha però visto diminuire nel corso dell'anno del 2% il totale delle aziende nel settore, secondo i dati delle Camere di Commercio. In frenata,poi, le esportazioni nazionali a causa della rivalutazione dell'euro sul dollaro, che per contro ha favorito le importazioni portando ad un aumento del 25% nel disavanzo agroalimentare con l'estero. Ai dati negativi si mescolano però quelli positivi, sottolinea la Coldiretti: se, infatti, l'Italia nel 2004 ha perso la leadership nel numero di bottiglie vendute oltreoceano, nei primi otto mesi dell'anno in termini quantitativi, nel mercato statunitense sono aumentate le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano (+3,2%), quelle di gorgonzola (+10%) e quelle di pecorino (7,6%).
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