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ATTUALITÀ

Coldiretti e Filiera Italia: “lotta al caporalato, bene nuovi strumenti. Click day è da superare”

Secondo le due realtà settoriali, “è necessario rimettere mano al decreto flussi consentendo una pianificazione maggiore delle risorse umane”
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La tutela dell’agricoltore è centrale nel Dl Agricoltura

L’approvazione, da parte del Senato, del Dl Agricoltura, nei giorni scorsi, è un’importante novità che mette sul piatto 500 milioni di euro per il settore. Tra le misure previste anche il contrasto ad uno dei fenomeni più preoccupanti, quello del caporalato, come dimostrano anche i recenti casi finiti al centro delle cronache.
Un impegno, quello del Governo, che è stato ovviamente accolto con favore da Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini ha ricordato come “siamo stati i primi a denunciare il fenomeno del caporalato e a volere una legge per tutelare la dignità dei lavoratori e contrastare il tentativo delle agromafie di estendere il proprio controllo sul settore agroalimentare, sfruttando le persone e soffocando l’imprenditoria onesta. Bene quindi le nuove misure di contrasto introdotte con Dl Agricoltura, ma non si criminalizzi un settore fatto di tantissime aziende serie che lavorano nel rispetto delle regole e in piena trasparenza
. Noi ci battiamo per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, per questo chiediamo l’applicazione del principio di reciprocità sui prodotti importati. Va garantito che non finisca sulle tavole un cibo che derivi dallo sfruttamento di lavoratori, nei casi più gravi anche di bambini, come succede ad esempio col riso di alcuni Paesi asiatici”. Prandini ha aggiunto che “come ha precisato il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone rispetto al blitz di pochi giorni fa serve tutelare il settore riconoscendo quello che è un grave reato, come lo sfruttamento del lavoro, su cui non c’è giustificazione e per la quale il nostro codice etico è severissimo, da ciò che invece si considera come irregolarità, dove ad esempio rientrano la mancanza di un documento o l’uso non conforme di una scarpa anti infortunistica. La risposta non può essere un aumento della burocrazia, ma al contrario è necessaria una semplificazione che aiuti le aziende sane a stare sul mercato con una equa distribuzione del valore contrastando anche il fenomeno delle pratiche sleali. Così come è fondamentale arrivare in Parlamento ad approvare la Legge Caselli contro i reati agroalimentari, proprio per completare quanto previsto dalla legge contro il caporalato e rendere più responsabili e trasparenti le filiere”.
Anche Luigi Scordamaglia, ad Filiera Italia, plaude agli emendamenti approvati in Senato al Dl Agricoltura relativi agli strumenti di contrasto al caporalato. “Molto bene il sistema informativo unico per la lotta al caporalato con incrocio di tutte le banche dati esistenti così come l’obbligo di registrazione degli appalti, tutti strumenti fortemente auspicati ed oggi introdotti nel Dl Agricoltura - ha spiegato Scordamaglia - bene anche il contrasto alle cooperative fittizie che con subappalti continui ed incontrollati fanno venire meno le tutele stabilite insieme alle Organizzazioni sindacali nei contratti collettivi di lavoro, sia agricolo che alimentare. La banca dati presso l’Inps consentirà di distinguere meglio tra cooperative autentiche e fittizie che dovranno essere perseguite e penalizzate in quanto anche nell’industria alimentare danneggiano sia aziende serie che non vi ricorrono che lavoratori. Misure rigide quindi che oltre che agli appalti agricoli andrebbe estesa anche agli appalti nelle industrie alimentari”. Coldiretti e Filiera Italia ricordano, infine, che “bisogna però rimettere mano anche al decreto flussi superando il click day e consentendo una pianificazione maggiore delle risorse umane necessarie nei periodi stagionali specifici che l’attività agroalimentare prevede. Se gli Stati Uniti hanno aumentato la competitività delle loro filiere rispetto all’Europa lo si deve ad una migliore gestione delle politiche di immigrazione che consentono di disporre di flussi pianificati che sempre più sono indispensabili alla crescita del nostro made in Italy”.
Ed a proposito di lavoro, il Decreto 19/2024, in vigore, si era concentrato anche sul lavoro agricolo e, in particolare, su quello occasionale a tempo determinato. Dal 2 marzo, infatti, a fronte dell’omessa comunicazione preventiva (al competente Centro dell’Impiego), verrà applicata la cosiddetta “maxi sanzione” per lavoro irregolare secondo le fasce di gravità.

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