Ogni ipotesi di accorpamento o taglio delle risorse per il settore agroalimentare metterebbe a rischio lo sviluppo dell’agricoltura nazionale ed europea e, con esso, un settore strategico per il futuro dell’Unione. Questo è l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia che, al termine del vertice europeo del 17 ottobre, hanno inviato una lettera a Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Nel testo, si sottolineano le preoccupazioni sul futuro del bilancio Ue in vista delle sfide legate alla competitività del nostro sistema produttivo, di cui si trovano riferimenti nel documento di conclusioni del Consiglio Europeo. Altro problema è l’incertezza riguardo al futuro bilancio della Pac: da un’analisi condotta da Farm Europe ed Eat Europe, infatti, se il budget rimanesse invariato in euro attuali, nel 2034 il suo valore economico reale potrebbe essere solo il 46% di quello del 2020, con un taglio delle risorse superiore al 50%.
“Apprezziamo il riferimento alla necessità di rafforzare e rinnovare la competitività del sistema produttivo europeo, di cui il settore agricolo ed alimentare rappresentano elementi chiave in termini di salute dei cittadini, di tenuta sociale ed ambientale e di competitività sui mercati internazionali - afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini - ma proprio per questo motivo non ci possono lasciare indifferenti alcune indiscrezioni che stanno circolando sul futuro quadro finanziario Ue”.
Dello stesso avviso anche Luigi Scordamaglia, ad Filiera Italia, che sottolinea come sia preoccupante il fatto che “l’impostazione della Commissione potrebbe portare ad una forte rinazionalizzazione derivante dalla presunta volontà di derogare ai singoli Stati membri l’entità complessiva delle risorse da destinare alle diverse politiche: un approccio che potrebbe frammentare gli sforzi di crescita europei in quanto alcuni Stati membri potrebbero essere tentati di concentrare i finanziamenti su alcuni settori per ottenere un vantaggio sui loro concorrenti europei” e che, in tutto questo, come già detto, non sia assolutamente chiaro come ne potrebbe uscire il bilancio Pac.
“Riteniamo che sia inopportuno - conclude Prandini - aprire oggi una discussione sul futuro quadro finanziario pluriennale 2028-2034, a due mesi dall’inizio dei lavori della nuova Commissione Ue che dovrà presentare la proposta, senza un coinvolgimento dei principali settori produttivi europei, agricoltura e alimentare in primis”.
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