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ACCORDI INTERNAZIONALI

Coldiretti e lo stop alle sanzioni alla Russia: “al cibo italiano sono costate oltre un miliardo”

Secondo l’associazione di categoria anche la ristorazione è in crisi: “mancano gli ingredienti principali”
Coldiretti, RUSSIA, Non Solo Vino
L’embargo russo sui prodotti Ue ha causato danni al made in Italy per 1 miliardo di euro

Le sanzioni alla Russia sono costate care al cibo italiano. Lo sostiene la Coldiretti che continua a tenere alta l’attenzione su un tema che rimane di forte attualità. “L’embargo russo deciso come ritorsione alle sanzioni europee nel 2014 ha già fatto perdere all’Italia oltre un miliardo di esportazioni agroalimentari Made in Italy a causa del blocco che ha colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia”.
Ciò è quanto emerge da una analisi della Coldiretti a poco più di quattro anni dall’entrata in vigore dell’embargo, più volte rinnovato. L’associazione si fa sentire ed esprime i propri timori in merito “alla preoccupante escalation che potrebbe determinare l’ipotesi di nuove sanzioni europee per le tensioni tra Ucraina e Russia. All’azzeramento della spedizione di questi prodotti agroalimentari Made in Italy nel paese di Putin e alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni si sono sommate - sottolinea la Coldiretti - quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea ed è importante che si riprenda la via del dialogo poiché ancora una volta il settore agroalimentare è stato merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”.
Non è solo un problema di quello che il consumatore si trova a scegliere e poi ad acquistare dagli scaffali perché il fenomeno si estende, secondo Coldiretti, anche al settore della ristorazione che si vede privare in cucina delle eccellenze italiane. “Nei supermercati russi si possono ora trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali ma il problema - continua la Coldiretti - riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, è ora frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menù mentre in altri sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menù. Un blocco dunque dannoso per l’Italia anche perché al divieto di accesso a questi prodotti - conclude la Coldiretti - si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento”.

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