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DIGITALE E PRIMARIO

Coldiretti: il ritardo della banda larga frena l’agricoltura 4.0

Le innovazioni tecnologiche rischiano di non poter essere utilizzate a causa del digital divide tra città e campagna, segnalato dall’Antitrust
AGRICOLTURA 4.0, BANDA LARGA, Coldiretti, INNOVAZIONE, TECNOLOGIA, Non Solo Vino
Agricoltura, i ritardi della tecnologia

I droni che verificano in volo lo stato delle colture, i sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, l’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti: sono soltanto alcune delle innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 che rischiano di non poter essere utilizzate a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane. Lo afferma la Coldiretti, in riferimento alla segnalazione dell’Antitrust sulla necessità di rimuovere gli ostacoli alla diffusione.
Esiste, sottolinea la Coldiretti, un pesante digital divide tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire. L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.
“Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione - afferma il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con una emergenza, quella del Covid-19, che ci sta mettendo a dura prova ma che ha anche fatto scoprire l’importanza dell’innovazione. Vogliamo accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, promuovendo la distintività e l’identità dei nostri prodotti e dei nostri territori con le giuste figure professionali all’interno delle aziende. Se siamo primi nel mondo nel cibo dobbiamo essere primi nel mondo anche nelle tecnologie che lo supportano”.

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