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COLDIRETTI: ITALIA IN GUERRA CON L'UE NON SOLO PER CIOCCOLATO

Quella della cioccolata è solo una delle guerre per difendere le specialità alimentari nazionali in Europa dove ritardi e lacune normative si pongono spesso in contraddizione con l’esigenza di tutelare la qualità e la sicurezza alimentare: lo afferma la Coldiretti in riferimento all’orientamento espresso dalla Camera, nel ricordare che l'Unione Europea ha anche messo sotto accusa l'Italia chiedendo di modificare l'ordinanza che ha permesso l'identificazione della carne di pollo italiana con la sigla IT in etichetta con la presenza di codici per individuare l'allevamento di provenienza e lo stabilimento di macellazione.

La minaccia di avviare una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese - continua la Coldiretti - evidenzia la volontà dell'Unione Europea di eliminare l'obbligo di indicare sulle etichette l'origine del pollame e dei sui derivati con grave pericolo per la sicurezza alimentare dei cittadini. Si tratta di un orientamento - sottolinea la Coldiretti - che va contrastato con decisione per garantire la rintracciabilità delle produzioni e una maggiore efficienza dei controlli sui prodotti importati. La contrarietà dell’Unione Europea all’etichettatura di origine obbligatoria si estende anche ad altri alimenti come la carne di maiale , quella di coniglio, quella ovicaprina e anche per le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. Si tratta di un grave danno che mina la credibilità del made in italy alimentare sul mercato nazionale ed estero ed occorre impedire che le evidenti pressioni determinate da interessi commerciali prevalgano sulla necessità di tutelare la salute dei cittadini e il futuro delle imprese.

Bisogna quindi difendere a livello comunitario e rendere completamente operativa la legge n. 204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria per tutti gli alimenti ottenuta anche grazie alla raccolta di un milione di firme da parte della Coldiretti.

L'agricoltura made in Italy - sottolinea la Coldiretti - è una realtà leader nella sicurezza alimentare con il divieto di coltivazione degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la più bassa percentuale in Europa di residui da pesticidi presenti nella frutta e verdura, il podio mondiale nelle coltivazioni biologiche dopo Australia e Argentina e il più elevato numero di riconoscimenti comunitari per prodotti Dop/Igp. Si tratta di primati che devono essere resi evidenti nelle confezioni con un sistema di etichettatura di origine trasparente per evitare che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di importazione realizzati senza il rispetto delle stesse regole di carattere sanitario, ambientale ed etico.

Una esigenza evidenziata da una indagine Coldiretti-Ispo secondo la quale otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".

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