Dopo i recenti scandali alimentari non ci sono più scuse e occorre rendere obbligatoria anche sulle etichette di tutti gli alimenti l’indicazione del luogo di allevamento o coltivazione del prodotto agricolo impiegato per combattere le contraffazioni e per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli per i consumatori di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono: lo afferma la Coldiretti nel commentare i passi avanti a Bruxelles nell'esame da parte dell'Unione Europea del regolamento relativo al marchio d’origine per le merci provenienti da paesi terzi extra Ue nell’ambito del comitato degli esperti dei Venticinque.
L’orientamento favorevole sui prodotti industriali, dal tessile al calzaturiero, dalla ceramica al vetro, fa incredibilmente seguito - ricorda la Coldiretti - alla minaccia da parte della Commissione Europea dell’avvio di una procedura di infrazione nei confronti dell’obbligo di etichetta di provenienza per i polli venduti in Italia, introdotta dall'ordinanza del Ministero del Salute per fronteggiare l’emergenza influenza aviaria. Si tratta di una evidente contraddizione che va colmata completando il percorso iniziato dopo la crisi mucca pazza nel 2002 quando è stata introdotta per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina che si è unita all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova e all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto e per ultimo dal 7 giugno scorso dall'obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco.
Ma se la carta di identità è ormai una realtà per oltre il 50% della spesa, molto resta ancora da fare e - rileva la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la pasta, la carne di maiale, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. L’Italia si trova peraltro avvantaggiata in questo percorso grazie all'approvazione della legge n.204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria di tutti gli alimenti ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte dalla Coldiretti.
Secondo un'indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".
L'etichetta con l'origine sulla tavola degli italiani
con la carta di identità
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Latte fresco
Pesce
e quelli senza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Olio di oliva
Derivati del pomodoro
Latte a lunga conservazione
Derivati dei cereali
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