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COLDIRETTI: “NON SOLO “CARO PASTA” ... MA ANCHE -11 % NEI CAMPI E +1,8 A TAVOLA”

Le distorsioni evidenziate per la pasta interessano altri settori dell’agroalimentare dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori in campagna che si sono ridotti in media dell’11,1% nel 2009, ma al consumo nello stesso arco di tempo si è verificato - afferma la Coldiretti - un aumento medio dell’1,8% per i prodotti alimentari che sono cresciuti peraltro più del doppio dell’inflazione. Emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat ed Ismea relativi al 2009.
Nelle campagne la riduzione nel 2009 ha interessato principalmente i cereali, i cui prezzi hanno subito una flessione del 28,2% e i vini, in calo del 19,5%, ma contrazioni significative sono state registrate - sottolinea la Coldiretti - anche per la frutta (-13,4%), per l’olio d’oliva (-13,2%), per il latte (-11,4%) e per i suini (-6,0%). A differenza - precisa la Coldiretti - i prezzi di vendita al consumo nell’anno sono state in aumento per tutte le categorie di prodotto con l’eccezione delle patate, del burro, dell’olio di oliva e delle zucchero: in particolare, è aumentata del 3,4% la pasta, del 2,8% il vino, del 2,2% la frutta, dell’1% la carne di maiale e il pane; è rimasto invariato il latte.
I consumatori italiani - continua la Coldiretti - non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia invece di provocare l’abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare che sono costate, a cittadini ed imprese agricole, 5,8 miliardi nel 2009 per effetto dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nonostante il forte calo nei prezzi delle materie prime agricole.
Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale - sostiene la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. Si tratta - conclude la Coldiretti - di un forte ostacolo alla ripresa economica in un Paese dove quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all’anno (dei quali 144 miliardi di euro a casa e 71 miliardi di euro per mangiare fuori), con l’agroalimentare che svolge peraltro una funzione da traino per l’intero Made in Italy all'estero.

Focus - La variazione dei prezzi dal campo alla tavola nel 2009
Prodotto, in campagna, nei negozi

Cereali, - 28,2, + 3,4 (pasta)
Vino, - 19,5, + 2,8
Frutta, - 13,4, + 2,2
Latte, - 11,4, invariato
Maiali, - 6,0, +1,0 (carne)
Totale, - 11,1,+ 1,8
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Istat e Ismea

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