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COLDIRETTI PICCHIA DURO: “DOPO IL GRANO, L’ANTITRUST INDAGHI SU OLIO, VINO, FRUTTA E CARNE”. COSÌ PIETRO SALCONI, PRESIDENTE DELL’ORGANIZZAZIONE IN PUGLIA

La multa inflitta dall’Antitrust ai maggiori pastai italiani, confermata dal Tar del Lazio, e le indagini della Guardia di Finanza nelle sedi delle più importanti marche di pasta “deve costituire un importante precedente” affinché si indaghi anche su altri settori come vino, olio, frutta e carne. Lo dice la Coldiretti, per voce del presidente dell’organizzazione in Puglia, Pietro Salconi. Una volontà che arriva da una delle Regioni italiane più importanti, almeno in termini quantitativi, per la produzione agricola. Se la Coldiretti, infatti, lamenta, da tempo, “un ricarico del 400% dal grano alla pasta”, a spingere l’organizzazione a buttare benzina sul fuoco sono anche i prezzi alla produzione agricola per i vini (-15,8%), per la frutta (-15%), per i cereali (-10,6%) e per gli oli di oliva (-8,4%), ma anche per i prodotti dell’allevamento con gli avicoli che cedono il 14,4%, i suini il 7,9%, i lattiero-caseari il 4,9%, i bovini lo 0,8% e gli ovicaprini lo 0,4%. “Chiediamo che l’Antitrust - dice Salcuni - così come avvenuto per i pastai, vigili su tutti i comparti agroalimentari, a partire dall’olio extravergine di oliva, per scongiurare speculazioni a danno degli imprenditori agricoli che devono recuperare reddito con una adeguata remunerazione per le proprie produzioni”. “Le anomalie di mercato, eufemismo per definire vere e proprie speculazioni che comprimono i prezzi alle produzione senza alcun beneficio per i consumatori - picchia duro anche il direttore Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - trovano terreno fertile in normative poco trasparenti, che regolano l’entrata in Puglia dei prodotti dall’estero. A ciò si aggiunga la quasi totale indifferenza della distribuzione organizzata che, al di là di qualche iniziativa sostenuta dalla Regione, non ha ritenuto di dover instaurare rapporti strutturati con la produzione del territorio”.

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