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POLITICA E AGRICOLTURA

Coldiretti: raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Pnrr

La richiesta al Governo della organizzazione agricola: “il settore sa assorbire le risorse di chi non riesce a spendere. 50 proposte pronte”
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Ettore Prandini, presidente di Coldiretti

Raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. È la richiesta fatta al Governo dal presidente Coldiretti Ettore Prandini, dall’Assemblea dell’organizzazione agricola, oggi, a Roma.
“L’agroalimentare è capace di assorbire le risorse di chi non riesce a spendere come dimostrano le domande presentate dalle nostre imprese sui bandi aperti, dalle filiere alle energie fino alla logistica. Risorse necessarie per sostenere lo sforzo di innovazione delle imprese e rafforzare l’impegno per la sostenibilità ambientale che vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership in Europa”, ha detto Prandini. Proponiamo quindi di investire su tre grandi assi: innovazione con la robotica, droni e sensori per ottimizzare lavoro e produzioni, sovranità alimentare (con le misure sui contratti di filiera, il piano invasi e sulla logistica) e sovranità energetica (con incentivi per il fotovoltaico sui tetti, l’agrovoltaico sospeso e per gli impianti di biogas e biometano), che - ha sottolineato Prandini - stanno andando oltre i target previsti”.

Nell’ambito del Pnrr abbiamo presentato progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti. Un impegno che - ha continuato Prandini - ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. I contratti di filiera sono importanti per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità, sicuri e al giusto prezzo”.

Il settore agricolo - ha detto ancora il presidente di Coldiretti - ha dato prova ancora una volta della sua forza come dimostrano anche gli investimenti proposti sulla misura Pnrr dedicata alla logistica per un valore di 1,5 miliardi di euro, che superano la dotazione inizialmente messa a disposizione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. È il momento di colmare il gap logistico che frena ancora il nostro potenziale di export che punta a raggiungere i 60 miliardi di euro di valore record nel 2022 nonostante tutte le difficoltà e i problemi. Da anni abbiamo proposto un Piano invasi per costruire bacini di accumulo nel Paese, per contrastare la siccità, dare acqua alle famiglie e agli agricoltori, produrre energia. È tempo di passare dai convegni ai cantieri e per farlo - ha continuato Prandini - chiediamo al Ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto di investire 1 miliardo di euro della nuova programmazione del Fondo di coesione su questo”.

Il settore agricolo può contribuire anche ad affrontare la crisi energetica con le misure parco agrisolare, agrifotovoltaico e biogas e biometano. Sono oltre 9.000 gli agricoltori e allevatori che - ha ricordato Prandini - hanno partecipato al primo bando del Parco agrisolare, per installare i pannelli fotovoltaici sui tetti delle cascine e delle stalle contribuendo all’indipendenza energetica del Paese. Bene, quindi, la volontà del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida di andare oltre il limite dell’autoconsumo con l’intervento previsto nel maxiemendamento alla Legge di Bilancio - ha detto Prandini - ma c’è molto da fare anche sulle misure del Ministero dell’Ambiente come agrifotovoltaico, biogas e biometano per la quale si attende il decreto attuativo e l’apertura dell’accesso agli incentivi e si chiede vengano valorizzati gli impianti agricoli per favorire una piena economia circolare. È necessario - ha concluso il presidente Coldiretti - potenziare le strutture amministrative competenti assicurando l’efficienza e l’efficacia dell’azione della Pubblica Amministrazione e semplificare il più possibile i decreti attuativi delle diverse misure, anche per affrontare il continuo incremento dei costi, come è pure importante poter avere delle tempistiche adeguate per la partecipazione ai bandi”.

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