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COLDIRETTI: SU SPESA ALIMENTI CONFEZIONI COSTANO FINO A 30%. SCATOLE, BOTTIGLIE E PACCHI RIEMPIONO LA METÀ DELLA PATTUMIERA DI CASA

Non Solo Vino
Ecco il compost da rifiuti casalinghi

Le confezioni incidono fino al 30% sul prezzo industriale di vendita degli alimenti e pesano sulle tasche degli italiani più del prodotto agricolo in esse contenuto: lo comunica il Forum della Coldiretti, dove è stato evidenziato che la metà dello spazio della pattumiera nelle case è occupato da scatole, bottiglie, pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa e che generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40% della spazzatura che si produce ogni anno in Italia.
L’agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale, è il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio, che si moltiplicano anche per effetto delle strategie di marketing che puntano molto sulle confezioni per favorire le vendite e a causa della tendenza alla riduzione dei formati a favore dei single e delle famiglie sempre meno numerose. Gli imballaggi gettati nella spazzatura - sottolinea la Coldiretti - sono aumentati dal 2000 ad oggi di oltre 1 milione di tonnellate (+9%) anche se è cresciuta oltre il 66% la percentuale di riciclaggio.
Oltre all’impatto ambientale, l’imballaggio ha una incidenza notevole sui prezzi sia in quanto componente sempre più rilevante del costo del prodotto sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare. Nell’alimentare spesso il costo dell’imballaggio supera quello del prodotto agricolo in esso contenuto, come nel caso dei fagioli in scatola dove l’imballaggio incide per il 26% sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25%, per il succo di frutta in brick al 20% e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10%.
Gli imballaggi pesano, dunque, sulle tasche e sull’ambiente, ma è possibile abbatterne il numero adottando comportamenti di acquisto consapevoli al momento di fare la spesa. Si può arrivare a ridurre di oltre 2 chili a settimana i rifiuti prodotti in famiglia utilizzando, ad esempio, buste della spesa riutilizzabili (140 grammi di plastica in meno), con il ragù fatto in casa (500 grammi di vetro e metallo in meno), acquistando l’insalata fresca anziché confezionata (80 grammi di plastica in meno) o i legumi al mercato anziché quelli in scatola (220 grammi in meno).
Ma si moltiplicano anche le iniziative per favorire il consumo di prodotti che non producono imballaggi come l’acquisto diretto nelle aziende agricole o nei distributori di vino o di latte sfusi che consentono di risparmiare fino al 40% sul normale prezzo del latte fresco in vendita con anche il vantaggio - continua la Coldiretti - di riutilizzare il contenitore impiegato senza dover gettare nell’immondizia le 57 bottiglie di latte all’anno che consuma in media ogni italiano nell’anno.
Secondo la Coldiretti, è possibile contribuire a ridurre i rifiuti prodotti con gli imballaggi scegliendo alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, magari acquistandoli direttamente dai produttori agricoli, utilizzando le borse per la spesa fatte con materiali biodegradabili (bio shoppers) o di tela invece di quelle in plastica; preferendo quando possibile l’acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica; non acquistando i prodotti usa e getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale biodegradabile; preferendo prodotti in confezioni riciclabili o riciclate; scegliendo confezioni grandi invece di quelle monodose; acquistando latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore, che ti consentono di riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.

Vademecum per ridurre i rifiuti nella spesa
1 - Scegli alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, magari acquistandoli direttamente dai produttori agricoli;
2 - Utilizza borse per la spesa fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale (bio shoppers) o di tela invece di quelle in plastica;
3 - Bevi acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica;
4 - Non acquistare i prodotti usa e getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale biodegradabile;
5 - Acquista prodotti in confezioni riciclabili o riciclate;
6 - Scegli confezioni famiglia invece di quelle monodose;
7 - Acquista latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore, che ti consentono di riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.
Fonte: elaborazione Coldiretti

La curiosità - Rifiuti: con avanzi tavola arriva concime fai da te in terrazzo. Coldiretti: 1/3 dei rifiuti è buono per fertilizzare il terreno
Arriva il concime fai da te prodotto in terrazzo o in giardino con gli avanzi della tavola. Così dal Forum della Coldiretti sui rifiuti nel quale è stato evidenziato che crescono le famiglie impegnate a recuperare gli scarti alimentari che finiscono nella pattumiera e che ammontano ad un valore di 561 euro a famiglia all’anno, pari al 10% della spesa totale.
Quasi un terzo dei rifiuti urbani - sottolinea la Coldiretti - può essere restituito al suolo per migliorare la fertilità dei terreni agricoli e la crescita delle piante. In pratica ogni italiano produce quasi 300 grammi di rifiuti organici la cui raccolta differenziata consente di evitare i problemi ambientali determinati dall’abbandono in discarica.
In Italia la produzione di rifiuti urbani - sottolinea la Coldiretti - è pari a 32,5 milioni di tonnellate per una media di 550 chili per abitante, mentre la raccolta differenziata della frazione umida organica (umido+verde) è stata di 2,7 milioni di tonnellate (+11,4%).
La trasformazione dei rifiuti organici in fertilizzanti può avvenire attraverso impianti di compostaggio dai quali sono usciti in Italia 1,4 milioni di tonnellate di compost di qualità da distribuire ai terreni. Una quantità che potrebbe triplicare con una maggiore attenzione alla verso la raccolta differenziata che, seppur in aumento, si è fermata al 25,6%.
Oggi - riferisce la Coldiretti - è anche possibile produrre compost direttamente sul balcone di casa propria. Basta utilizzare una compostiera, una sorta di scatola grande come un piccolo bidone, facilmente reperibile nei negozi specializzati. La frazione umida dell’immondizia prodotta in casa viene inserita all’interno, meglio se alternando gli avanzi di cibo e gli scarti vegetali a rifiuti secchi rami e foglie. Nella compostiera si sviluppa una reazione per la quale i rifiuti inseriti si trasformano in compost, che può subito essere utilizzato spargendolo sui vasi o mescolandolo alla terra.
La produzione e l’utilizzo di compost in agricoltura derivante da rifiuti organici - rileva la Coldiretti - sono importanti per sopperire alla crescente carenza di sostanza organica di cui è carente quasi il 50% dei terreni italiani, oltre che per conservare la fertilità dei terreni agrari e preservare gli equilibri ambientali.
Soprattutto dopo gli episodi di criminalità con lo smaltimento nei suoli agricoli di sostanze tossiche che si sono verificati anche recentemente, occorre però - avverte la Coldiretti - vigilare sulla correttezza delle operazioni e sugli impianti di compostaggio. Le condizioni per la diffusione del compost in sono l’introduzione del sistema di rintracciabilità; l’indicazione in etichetta delle matrici utilizzate e dello stabilimento di provenienza; maggiori informazioni agronomiche in etichetta (in riferimento alle tipologie di impiego); l’introduzione di un marchio legato al sistema produttivo; la diffusione del sistema di certificazione di prodotto.

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