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METEO AVVERSO ALL’AGRICOLTURA

Coldiretti torna sull’allarme siccità: “accelerare sul piano invasi per salvare l’agroalimentare”

“Ok stanziamento fondi del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma ora meno burocrazia”. Prosegue il coro delle associazioni di categoria
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Siccità e acquazzoni mettono a dura prova l’agricoltura italiana

L’Italia continua ad essere divisa tra la siccità al Sud e il maltempo al Nord dove si sono abbattuti violenti nubifragi. Coldiretti torna a toccare il tema, puntando l’accento sulla salvaguardia dell’agroalimentare nazionale, sempre più a rischio a causa del meteo avverso. “Con il Sud soffocato dalla siccità e il Nord sott’acqua dobbiamo accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo made in Italy e la stessa sovranità alimentare del Paese sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici”, ha detto il presidente Ettore Prandini, all’assemblea Anbi, l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, in questi giorni a Roma.
In merito all’annuncio della disponibilità di 12 miliardi di euro di risorse fatto dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per i bacini di accumulo, Prandini ha espresso soddisfazione per lo stanziamento dei fondi evidenziando però la necessità di abbattere i tempi burocratici attribuendo anche le competenze a un commissario, passando dalle parole ai fatti concreti. Ma accanto alla realizzazione dei bacini è indispensabile procedere anche a una manutenzione di quelli già esistenti per risolvere “una situazione di criticità dove in tante aree tratteniamo solo un terzo dell’acqua che potrebbe essere stoccata”. Uno svantaggio competitivo per le imprese agricole italiane rispetto a quelle di altri Paesi come la Francia o la Spagna, dove se ne arriva a recuperare oltre il triplo. Perdere parte dei raccolti a causa della mancanza d’acqua significa, secondo il presidente Coldiretti, perdere anche quote di mercato, che difficilmente si riesce poi a recuperare.
Sui cambiamenti climatici Coldiretti recentemente aveva raccontato come la siccità influisse anche sull’occupazione lanciando l’allarmante dato sui 33.000 posti di lavoro “bruciati” da caldo, desertificazione e carenza di bacini idrici, principalmente tra Sicilia e Puglia. In generale, quasi tutte le associazioni di categoria legate al mondo dell’agricoltura hanno a cuore il problema: la Cia-Agricoltori Italiani ha raccontato di decine di aziende a rischio chiusura nella zona siciliana delle Basse Madonie, mentre Confagricoltura ha spiegato come i cambiamenti climatici stravolgano pericolosamente i ritmi delle coltivazioni.

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