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COMMERCIO CON L'ESTERO: L'EFFETTO MONDIALI SULL'AGROALIMENTARE (+12%)

Con la vittoria dei mondiali di calcio cresce la domanda di prodotti agroalimentari made in Italy all’estero con un aumento incoraggiante delle esportazioni del 12%: lo afferma la Coldiretti sulla base dell’elaborazioni dei dati Istat sul commercio estero che per l’agroalimentare fanno segnare un aumento delle esportazioni a 1855 milioni con un incremento del 12% nettamente superiore a quello del 7% (2662 milioni) fatto registrare dalle importazioni e contribuendo al saldo commerciale positivo dell’Italia.
Si tratta di una tendenza che dovrà essere verificata nei prossimi mesi, sui mercati comunitario ed internazionale, ma che conferma i risultati positivi che - sottolinea la Coldiretti - si sono già registrati in passato per il settore all’indomani della vittoria azzurra dei mondiali di Spagna del 1982. E a beneficiare di più dell’aumento delle esportazioni sono le bevande ed i cibi made in Italy più richiesti all’estero con in testa il vino che - continua la Coldiretti - rappresenta il prodotto italiano più venduto “fuori casa”. Importanti quote di mercato sono tuttavia state conquistate anche da pasta, formaggi, olio, salumi e conserve che contribuiscono a rendere vincente l’immagine della gastronomia nazionale nel mondo.
Tra i Paesi che hanno apprezzano di più l’Italia a tavola la Germania si classifica in pole position seguita - precisa la Coldiretti - da Francia, Stati Uniti e Spagna. Si tratta di risultati che rappresentano una importante chance per le imprese nazionali che si confrontano quotidianamente sui mercati esteri dove la spinta favorevole sulla domanda di prodotti nazionali deve essere colta per valorizzare le qualità offerte dal sistema economico nazionale.
Una considerazione che vale particolarmente per l’agroalimentare che, con un valore delle esportazioni pari a oltre 20 miliardi di euro nel 2005, è un importante ambasciatore del made in Italy nel mondo e può contare sui primati raggiunti sul piano della qualità, sicurezza alimentare e ambientale con la leadership di ben 155 denominazioni di origine italiane riconosciute nell’albo comunitario sul totale di 720 (22%) e 476 vini Docg, Doc e Igt che devono essere difesi sul piano internazionale dalle falsificazioni ed imitazioni. Un pericolo che - conclude la Coldiretti - dopo il successo della Nazionale cresce sul mercato globale dove si stima che sia falso un piatto italiano su tre e il fatturato dei prodotti Made in Italy taroccati raggiunge gli oltre 50 miliardi di euro.

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