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COMPIE 90 ANNI IL RISTORANTE SABATINI DI FIRENZE: UNA VERA E PROPRIA ISTITUZIONE DELLA CUCINA ITALIANA, IN CUI SONO PASSATI PERSONAGGI DEL CALIBRO DI RICHARD NIXON, LUIGI EINAUDI, EUGENIO MONTALE E FRED ASTAIRE

Non Solo Vino
Il Sabatini di Firenze

Compie 90 anni una vera e propria istituzione della cucina italiana: il Ristorante Sabatini di Firenze (www.ristorantesabatini.it), nato nel 1924, ha visto seduti ai suoi tavoli artisti, politici, imprenditori, attori, sportivi, quasi un secolo di persone che hanno amato il nostro Paese anche per la cultura che hanno assorbito dalle proposte di questa cucina. Tra i tanti clienti c’erano il maestro Rubinstein, che dopo i concerti al Teatro Comunale voleva sempre il tavolo al centro della sala, il poeta Eugenio Montale, il Presidente Luigi Einaudi, che era anche produttore di vini pregiati, curioso di nuove produzioni. E ancora Fred Aistare, il presidente Nixon (prima del Watergate), Juliette Greco, Alain Delon, Ornella Muti, i tennisti Connors e McEnroe , Enzo Ferrari, Pier Luigi Spadolini, Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi, Giorgio La Pira, Brigitte Bardot, Tyrone Power e Linda Christian, Denzel Washington, il poeta Alfonso Gatto, Primo Carnera, Giorgio Saviane e molti altri.
Inaugurato dalla Famiglia Sabatini, fu spostato negli attuali locali di via Panzani nel 1932, per l’inaugurazione della nuova grande Stazione di Santa Maria Novella ad opera dell’architetto Michelucci. Da allora è rimasto tutto immutato, a partire dal magnifico allestimento firmato dall’architetto Stigler che si servì degli arredi di una chiesa sconsacrata. Alla fine del 1978 i Sabatini cedettero ad un gruppo di cinque ristoratori che hanno aperto in Giappone ben 3 “gemelli” Ristoranti Sabatini, portando il brand da una istituzione prettamente fiorentina ad un segmento di internazionalizzazione. Fino ad arrivare ai nostri giorni con l’attuale gestione di Carlo Lazzerini e Claudio Schiavi, a cui si deve il merito di mantenere l’atmosfera, la raffinatezza ed i piatti storici di questo monumento della cultura italiana.

Focus - Elizabeth Taylor al Sabatini: il ricordo dei proprietari Carlo Lazzerini e Claudio Schiavi
“Noi eravamo giovanissimi, ma nei racconti di tutti, di chi li ha incontrati in quei giorni, giorni difficili, dolorosi, negli occhi di tutti il fango e la disperazione dell’alluvione, la diva di hollywood appariva come una fata, leggera, sorridente, con quegli occhi magnetici ed incredibili, vicina al suo amore, Richard Burton, che accanto a lei sembrava una roccia.
Soggiornarono a Firenze per diversi giorni, e venivano sempre da Sabatini a cena, con Franco Zeffirelli che diresse il documentario per l’alluvione di Firenze: Richard Burton era stato scelto come voce narrante ed Elisabeth Taylor lo accompagnava, alternando lo shopping alla buona tavola. Si favoleggiava di un pessimo carattere di lei, ma, contrariamente alle dicerie, era gentilissima, entusiasta del vino, del nostro olio toscano e della bistecca alla fiorentina; era entusiasta di tutto; mangiare e bere, per lei, era quasi una forma di amore nei confronti della città, che, in quei giorni, si mostrava triste e dolente, invasa dal fango. Ma lei era raggiante, illuminava il locale appena entrava, al braccio dell’attore gallese”.

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