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Con l’estate nascono le “oasi delle api” con erba medica e leguminose per favorire l’arrivo degli insetti sui terreni e l’impollinazione delle piante: succede lungo i campi di pomodoro tra Cremoma e Mantova del Consorzio Casalasco del Pomodoro

Con l’arrivo dell’estate nascono le prime “oasi delle api” lungo i campi di pomodoro in Lombardia. La nuova tendenza, spiega la Coldiretti Lombardia, nasce da un esperimento avviato dagli agricoltori del Consorzio Casalasco del Pomodoro per favorire l’arrivo degli insetti sui terreni e l’impollinazione delle piante. I test stanno interessando circa 40.000 metri quadrati di fasce tampone tra Cremona e Mantova dove sono state messe a dimora erba medica e diverse varietà di leguminose. Le essenze utilizzate sono: Lupinella appenninica, Trifoglium repens, Trifoglium pratense, Sulla (Hedysarum coronarium), Ginestrino (Lotus cornicatus) e Erba medica (Medicago sativa).

“In questo periodo - spiega l’agricoltore Gianpaolo Rancati, di San Daniele Po (Cremona) - sono sbocciati i fiori viola dell’erba medica, poi arriveranno anche gli altri, gialli e arancioni. Noi abbiamo cominciato l’anno scorso e devo dire che mi ha risparmiato un sacco di grane: ho le impollinatrici vicine ai pomodori, riutilizzo in maniera ecologica quelle fasce che non coltivo ed evito anche la dispersione di acqua sulla strada quando irrigo a pioggia. E poi quando è tutto fiorito è come avere un giardino sotto gli occhi”.

Il progetto è in corso in diverse aree sugli oltre 7.000 ettari a pomodoro coltivati in Lombardia, di cui i due terzi fra Cremona e Mantova, nei terreni gestiti dai 300 soci del Consorzio Casalasco del Pomodoro. “Noi non siamo una multinazionale che prende qualche migliaio di ettari, pianta pomodori e magari dopo qualche anno decide di cambiare e se ne va senza curarsi di quello che lascia - spiega Paolo Voltini, agricoltore, presidente di Coldiretti Cremona - noi qui ci viviamo e ci teniamo che l’ambiente sia sano e bello, oltre che produttivo. Per questo abbiamo avviato la sperimentazione: curiamo il paesaggio, l’ecosistema e anche il nostro lavoro. Nutriamo il pianeta con l’energia per la vita. In fondo non è anche il messaggio di Expo?”.

“L’agricoltura italiana - conclude Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia - è tra le più verdi a livello europeo con il maggior numero di imprese biologiche, ma anche con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, appena lo 0,2%: una quota inferiore di quasi dieci volte rispetto alla media europea, pari all’1,9% e di oltre 30 volte rispetto ai prodotti extracomunitari, che arrivano al 6,3%”.

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