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CON LA CRISI NON SI BUTTA VIA NIENTE, E PER LA TAVOLE DELLE FESTE IL 64% DEGLI ITALIANI SARÀ PIÙ ATTENTO AL RICICLO ALIMENTARE. IN ITALIA OGNI ANNO SI BUTTANO QUASI 40 MILIARDI DI EURO DI CIBO. PAROLA DELLA CIA - CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

La crisi riduce gli sprechi sulle tavole delle feste, momento di massimo spreco, con il 64% delle famiglie più attente al riciclo alimentare. Con il Natale in tempo di crisi in cui non si butta via niente, che rappresenta un fenomeno positivo in Italia dove ogni anno finiscono nella spazzatura dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di cibo, pari a poco meno di 40 miliardi di euro, il 2,4% del Prodotto Interno Lordo (Pil). Parola della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori.

Un andamento dovuto al calo di potere d’acquisto e reddito disponibile, precisa la Cia, ma anche all’aumento degli oneri fiscali che spinge gli italiani ad adottare trucchi ai fornelli per non buttare via gli avanzi delle tavole imbandite. E il massimo degli sprechi si concentra proprio per le feste, Natale e Pasqua in testa, quando si arriva a gettare fino a un terzo del cibo acquistato, in particolare latticini, uova e carne (43%), pane (22%) e ortofrutta (19%).

Nel 2011, tra il 24 dicembre e l’Epifania, sono finite nei cassonetti 440.000 tonnellate di cibo, pari a 1,4 miliardi di euro, oltre 50 euro a famiglia. E non si tratta più solo di “riscaldare la minestra”, ma di creare nuovi menu con quello che è rimasto nel frigo, aguzzando ingegno e creatività.

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