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CON LA NUOVA PAC 2014-2020 L’ITALIA PERDEREBBE OLTRE IL 12% DEI FINANZIAMENTI (DA 57, 4 MILIARDI L’ANNO A 50,2) PER LA RIDUZIONE GENERALE DEL BUDGET AGRICOLO: COSI’ IL MINISTRO SAVERIO ROMANO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DI CAMERA E SENATO

Stilato il piano per la Politica Agricola Comune (pac) per il periodo 2014-2020, i finanziamenti passeranno da 57,4 miliardi annui a 50,2 diminuendo in percentuale del 12,6%. I contributi forniti dall’Ue verranno però “rimpolpati” da 15,2 miliardi di euro (poco più di 2,2 miliardi all’anno), ritagliati da altre dotazioni di bilancio che non rientrano nei piani tradizionali della Pac: misure per la sicurezza alimentare (2,2 miliardi), aiuti alle persone povere (2,5 miliardi), riserva per le crisi nel settore agricolo (3,5 miliardi), fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2,5 miliardi), ricerca e innovazione in materia di sicurezza alimentare, bioeconomia e agricoltura sostenibile (4,5 miliardi). “La proposta sulle prospettive finanziarie conferma pertanto una tendenza ad una progressiva riduzione della dotazione agricola”: lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e in Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica.

“Nella proposta presentata dalla Commissione europea sulle prospettive finanziarie - ha detto il Ministro - va segnalato con preoccupazione anche un elemento che anticipa le proposte relative alla Pac: si tratta del “processo di convergenza” (ridistribuzione dei fondi fra gli Stati membri) del livello dei pagamenti diretti della Pac tra i vari Paesi. In particolare si prevede che gli Stati membri per i quali il livello medio di pagamenti diretti per ettaro sia più basso del 90% della media comunitaria, entro il 2020 vedranno ridurre di un terzo il loro divario, a spese degli Stati membri il cui livello dei pagamenti diretti è superiore alla media Ue. Ciò penalizzerà in modo incisivo gli Stati membri, tra cui l’Italia - ha aggiunto il Ministro - che presentano valori medi per ettaro più alti, risultato di una differente vocazione agricola e della maggiore specializzazione produttiva”.

In conclusione, secondo il Ministro Romano, sulla base delle proposte relative alle prospettive finanziarie, in termini reali (con una ipotesi di inflazione annua del 2%) l’Italia perderebbe nel 2020 circa il 12% della propria dotazione agricola per la riduzione generale del budget agricolo, cui si aggiungerebbe una riduzione di circa il 5,5% degli aiuti diretti per effetto del “processo di convergenza” (quindi una riduzione totale di circa il 17,5% degli aiuti diretti erogati ai produttori). “Le recenti crisi che hanno investito tutti i settori agricoli europei -ha concluso il Ministro - hanno dimostrato che una politica comunitaria basata su misure di mercato poco flessibili non è più in grado di gestire situazioni di estrema volatilità dei prezzi e della domanda”.

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