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NUMERI

Con una crescita dei fatturati del +18% il Prosecco Conegliano Valdobbiadene chiude il 2021

A Vinitaly 2022 i risultati economici della “sottozona” più significativa della grande famiglia del Prosecco. Mercato Uk a 50,2 milioni di euro
CONSORZIO DI TUTELA DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO DOCG, DIEGO TOMASI, EUGENIO POMARICI, LUCA ZAIA, PROSECCO DOCG, Italia
Il 2021 del Prosecco

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco ha svelato i risultati economici del 2021, che raccontano la buona salute della “sottozona” più significativa della “grande famiglia” che si trova sotto l’ombrello più ampio del Prosecco, nelle sue varie declinazioni. Una sistematizzazione voluta fortemente, ormai 12 anni fa, dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che, a Vinitaly 2022, ha sottolineato come, ormai, si parli di “una denominazione dove viene praticata una viticoltura sostanzialmente eroica”. Proprio l’orografia delle colline del Conegliano Valdobbiadene “dimostra - prosegue Zaia - che stiamo parlando di una realtà che non può essere guardata solo dal punto di vista dell’industria enologica”.
I suoi 2.700 ettari a vigneto - e con gli scambi di vino atto alla spumantizzazione a 300 euro all’ettolitro e con l’uva Glera a 1,50 euro al chilogrammo - “non sono destinati a crescite ulteriori”, ha sottolineato il direttore del Consorzio Diego Tomasi, perché la Docg Conegliano Valdobbiadene è destinata ad assumere un ruolo di primo piano dal punto di vista qualitativo, sebbene ancora l’identità dei vini prodotti a queste latitudini manchi ancora di un pizzico di personalità in più. Ma a segnalare un cambio di passo chiaro in questa direzione, per adesso, ci sono i numeri che nel 2021 hanno visto una crescita in valore del 18%, che ha superato quella in quantità (+13,7%), indicando una “allure” in aumento.
La tipologia Spumante Docg, la più importante, “in termini di volume rappresenta la quasi totale offerta della Denominazione - ha precisato Eugenio Pomarici autore del rapporto per conto del Consorzio di Tutela - con le vendite 2021 che si sono distribuite per il 59% in Italia e per il 41% all’estero. In termini assoluti, cresce in volume sia il mercato interno (+16,5 in volume e +24,7 in valore) sia quello estero (+11,4% in volume e +8,9% in valore)”.
Numeri che sono l’espressione di 104,7 milioni di bottiglie prodotte nel 2021 (vicinissimo al limite “fisico” della produzione della denominazione) per un valore di 621,4 milioni di euro
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Il report 2021 ha accesso i riflettori su un fenomeno, anch’esso positivo per gli spumanti dell’areale, dove i diversi canali di vendita hanno consolidato le proprie posizioni, con qualche non inaspettata novità, dopo due anni di pandemia. Le centrali d’acquisto hanno una quota del 46,3% in volume e del 40,8% in valore, seguite dall’Horeca, che si assesta sul 25,8% in volume e il 30,3% in valore, con i grossisti sul 18,7% in volume e il 17,2% in valore. L’e-commerce, che rappresenta una quota del 2,4% in volume, sul 2020 è invece cresciuto del 39,8% e del 52,5% in valore, a testimonianza del progressivo protagonismo e consolidamento di questo canale.
Situazione positiva anche nelle vendite oltreconfine. Il primo mercato è quello dell’Inghilterra, che cresce del 18,2% in volume, in assoluto 9,6 milioni di bottiglie e 50,2 milioni di euro in valore (+7,5%), a rappresentare un viatico ben augurante per le bollicine venete, visto che Londra è stata anche il trampolino di lancio decisivo dello Champagne. Segue la Germania con 7,6 milioni di bottiglie (+10,5%) e 47,2 milioni di euro (+10,4). A completare il podio la Svizzera che si assesta sui 6,2 milioni di bottiglie (+9,2%) e 31,3 milioni di euro in valore (+8,8%).
L’anno sotto esame ha rivelato anche, evidentemente, il tenore del cambiamento innescato dal 2020 in reazione alla pandemia. Le aziende hanno proceduto ad un riassetto complessivo, con nuove modalità di vendita e di organizzazione aziendale. Ad oggi il 35,4% delle cantine dell’areale hanno ormai assorbito tra i propri canali di vendita l’e-commerce e il 34,7% di esse ha accresciuto la vendita attraverso contatti diretti via mail o sito aziendale, con consegna a domicilio.
Insomma, una buona performance complessiva che rivela una “crescita strutturale con il 2021 a segnare una confortante solidità - ha notato Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio (ed a capo di una delle cantine più importanti della docg, ndr) - che, purtroppo, si scontra con le criticità dell’oggi sul piano dell’aumento dei costi aziendali e delle incertezze causate dalla guerra in Ucraina. Peraltro - ha concluso il Presidente - i dati nel periodo gennaio-marzo 2022 stanno viaggiando, comunque, su un notevole +30%”.

Focus - Sostenibilità, non solo ambientale
La totalità della produzione lavorata dalle case spumantistiche segue standard attenti a una gestione ambientalmente sostenibile in vigneto, che vanno dal sistema nazionale di qualità di produzione integrata /sistema di Regione Veneto di qualità verificata, al Protocollo Viticolo e fino ai metodi biologico e biodinamico.
“Oggi possiamo vantare 2884 ettari certificati SQNPI pari al 33,1% della superficie vitata” conferma Diego Tomasi, direttore del Consorzio di tutela Prosecco Conegliano Valdobbiadene “e il nostro obiettivo è arrivare a fine anno al 45% e alla totalità delle aziende nel 2029. Nel frattempo, abbiamo attivato il progetto del Bio distretto e molti altri progetti in vigneto volti a migliorare la biodiversità tra i filari e più in generale la salute delle nostre colline, come il progetto Plastic Free, zero azoto chimico e la via delle Api”.
In generale, nella Denominazione nel 2021 è cresciuto del 16,6% il ricorso da parte delle aziende alle energie rinnovabili, segno questo di una sempre più acuta sensibilità rispetto alle tematiche ambientali.

Focus - Le aziende enologiche dopo il 2020
Nel 2021 si è iniziato a misurare il tenore del cambiamento che il 2020 ha innescato. Dopo l’esperienza del 2020, che ha costretto diverse aziende alla riorganizzazione, si sono acquisite nuove modalità di vendita e di organizzazione aziendale. Ad oggi il 35,4% delle aziende ha consolidato la vendita attraverso le piattaforme e-commerce, e il 34,7% procede alla vendita attraverso contatto diretto per e-mail o sito aziendale e consegna a domicilio. Il 27,8% delle realtà della Denominazione ha consolidato un approccio nuovo alla ricerca di nuovi canali di vendita e il 23,6% ha sviluppato una propria piattaforma e-commerce per gestire in autonomia le vendite online.
In generale, si nota una certa propensione al cambiamento e all’innovazione delle proprie aziende, in particolare rispetto alla realizzazione d’investimenti a breve termine nel sistema informativo aziendale, che coinvolge il 34,9% delle aziende della Denominazione. Tra queste si registra che il 39,2% prevede interventi per digitalizzare le operazioni in cantina; il 35,3% ha in cantiere il potenziamento delle dotazioni software e hardware dell’azienda; il 33,3% rinnoverà il sistema di gestione amministrativa.
La maggior sensibilità in termini di sostenibilità ha ampliato gli orizzonti delle aziende che ormai spingono la loro volontà di innovazione anche oltre i confini della tradizionale sostenibilità sociale d’impresa. Ben il 73,5% si è mosso e si sta muovendo per un costante miglioramento della qualità dei luoghi di lavoro; il 54,4% delle aziende propone incontri tecnici per migliorare la qualità delle materie prime, il 51% sostiene iniziative culturali e sportive; mentre il 47,6% promuove iniziative solidaristiche nel territorio.

Focus - Enoturismo
Oltre alle vendite del prodotto, che il 72,6% delle aziende promette di promuovere in modi sempre nuovi verso i consumatori, il 35,4% delle cantine declina il business enologico anche in senso turistico e il 57,5% intende promuovere ulteriormente le azioni di sviluppo dell’offerta enoturistica per la primavera/estate 2022. Nel 2021 si registra un aumento del 44,5% delle visite in cantina che hanno portato un valore alla denominazione di 25 milioni di euro. La spesa dei visitatori aumenta del 31,6% sull’anno precedente.

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