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CONFCOMMERCIO SU ACCESSO AL CREDITO: IN 2012 AUMENTANO IMPRESE CHE OTTENGONO MENO CREDITO DI QUELLO RICHIESTO (37%), 1 IMPRESA SU 3 RIFIUTATA. CIA: “IN AGRICOLTURA DATO SALE A 50%, IL SETTORE È IN PROFONDA SOFFERENZA E L’IMPRENDITORIA SCORAGGIATA”

Confcommercio lancia l’allarme: nel primo trimestre 2012, calano le imprese in grado di fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario senza alcuna difficoltà (36,1%) e, per la prima volta dal 2008, quelle che ottengono meno credito di quello richiesto o non lo ottengono (quasi 37%) sono più numerose di quelle che lo ottengono, e ad 1 impresa su 3 il credito viene rifiutato. In agricoltura? Secondo la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, la metà delle aziende agricole ha difficoltà ad accedere al credito, 2 imprese su 3 sono indebitate e 3 su 10 non riescono a fronteggiare il debito, con il settore in “profonda sofferenza” e l’imprenditoria “scoraggiata”.

In agricoltura, sottolinea la Cia, il cosiddetto “credit crunch” ha raggiunto “livelli insostenibili”: se nel terziario infatti il 37% delle aziende ottiene meno credito di quello richiesto, il dato sale a più del 50% nel primario, dove all’assenza di liquidità corrisponde un aumento delle situazioni debitorie delle imprese. Le imprese agricole, prosegue la Cia, scontano anche il peso eccessivo della burocrazia, che costa al comparto oltre 4 miliardi l’anno, e soffrono l’aumento dei costi di produzione, non compensati da una parallela crescita dei prezzi sui campi, che restano non remunerativi. Tutto questo scoraggia l’imprenditoria: nel primo trimestre dell’anno, ricorda l’associazione, l’agricoltura ha perso 13.335 aziende (-1,6%), il saldo più pesante in valori assoluti tra i comparti produttivi del Paese. Da qui la richiesta di un “riavvicinamento” tra banche e imprese e di un atteggiamento più aperto alle esigenze dell’agricoltura.

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