Il Brunello di Montalcino gode di ottima salute. A testimoniarlo, secondo i dati forniti dal Consorzio del Brunello, sono i fatturati 2005 delle 18 più grandi cantine di Montalcino che complessivamente producono oltre il 50% delle bottiglie del territorio. Gli incrementi dei fatturati 2005 oscillano mediamente tra il 3% e il 15%, a parte tre aziende che hanno mantenuto invariato il giro d'affari.
In base ai numeri, dunque, c'é stata una brillante tenuta del vino italiano tra i più conosciuti e venduti nel mondo, nonostante la difficile congiuntura internazionale. A confermarlo sono anche i dati delle vendite degli ultimi tre anni: tutto esaurito il Brunello 1999, soltanto rimanenze fisiologiche per il Brunello 2000, mentre per il Brunello 2001, che sarà in commercio da quest'anno, i produttori hanno già richiesto al consorzio di tutela oltre 2,5 milioni di fascette, più di un terzo della produzione totale che ammonta a sei milioni di bottiglie. Poiché le fascette vengono richieste quanto la vendita è ormai certa, significa che il Brunello 2001 ha già conquistato una fetta importante di mercato prima di debuttare sugli scaffali.
Complessivamente il distretto del vino di Montalcino (oltre al Brunello comprende il rosso di Montalcino doc, il Moscatello doc, i vini bianchi e rossi Sant'Antimo doc, Supertuscan e vini Igt) ha chiuso il 2005 con un giro d'affari di 143 milioni di euro. Il vino più rappresentativo, il Brunello di Montalcino, ha confermato il suo ruolo importante sul panorama internazionale vendendo il 25% dell'export nei soli Stati Uniti, il 9% in Germania, il 7% in Svizzera e il 5% in Canada, mentre sono state registrate crescite sostanziali nei paesi del nord Europa come Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024