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CONSUMI - BOOM PECORINO ALL’ESTERO (+56%), DA UE STOP A FALSI. SALGONO A 5 I PECORINI PROTETTI DA IMITAZIONI CON RICONOSCIMENTO DOP A QUELLO DI FILIANO

Con un incremento boom del 56% nel valore esportazioni di pecorino nel 2007 arriva anche la tutela comunitaria per il “Pecorino di Filiano” a denominazione di origine protetta (Dop) che andrà ad aggiungersi alle 159 specialità alimentari italiane che hanno già avuto il riconoscimento dell’Unione Europea su un totale comunitario di 734. Lo afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al primo mese del 2007, nel sottolineare che per il quinto pecorino italiano Dop - dopo il “Pecorino Romano”, il “Pecorino Sardo”, il “Pecorino Siciliano” e il “Pecorino Toscano” - è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee la domanda di riconoscimento e, se non verranno sollevate obiezioni entro i prossimi sei mesi, si procederà alla sua iscrizione nell'Albo delle denominazioni di origine dell'Unione Europea.

Gli allevamenti di pecore nell’area di produzione del “Pecorino di Filiano”, piccolo comune in provincia di Potenza, esistevano - ricorda la Coldiretti - già al tempo della conquista romana e si addensavano in prossimità della Via Appia che costituiva l'asse portante di una fitta rete di “tratturi”, percorsi utilizzati dai pastori durante la transumanza. In tempi relativamente recenti la produzione del formaggio pecorino ha assunto un importante ruolo nell'economia del Regno di Napoli, la cui capitale ha costituito il naturale sbocco del mercato.

La produzione del latte, la trasformazione e la stagionatura del formaggio “Pecorino di Filiano” - informa la Coldiretti - avvengono nel territorio delimitato dal disciplinare di produzione, costituito da trenta comuni del Potentino, situati nella fascia appenninica compresa tra il massiccio del Monte Vulture fino alla Montagna grande di Muro Lucano, un territorio caratterizzato da terreni vulcanici e da pascoli naturali ricchi di essenze spontanee aromatiche. Il latte adoperato per l'ottenimento del Pecorino di Filiano proviene da pecore di razza Gentile di Puglia e di Lucania, Leccese, Comisana, Sarda e loro incroci.

Il formaggio - fa sapere la Coldiretti - viene messo a maturare, per almeno 180 giorni, in caratteristiche grotte di tufo o in idonei locali interrati a temperatura costante di 12-14 °C e a un'umidità relativa del 70-85 per cento, che conferiscono al prodotto la freschezza e le caratteristiche organolettiche di grande pregio. Il prodotto può essere trattato in superficie con olio extravergine di oliva e aceto di vino a partire dal ventesimo giorno di maturazione. Il Pecorino di Filiano si produce tutto l’anno, anche se la produzione vede il suo apice in primavera e all'inizio dell'estate. Il consumatore - conclude la Coldiretti - potrà riconoscere il “Pecorino di Filiano” dal caratteristico logo, stampato a fuoco sulla forma, del peso variabile da 2,5 a 5 chilogrammi, che riporta in un ovale la lettera F unita a una stella, oltre alle diciture “Pecorino di Filiano” e la mezione “denominazione di origine protetta o “Dop”.

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