Se il consumatore potesse avere 100 euro in più a disposizione correrebbe ad acquistare prodotti alimentari e vini. Emerge da un’indagine della Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
L’analisi dei consumi rivela che le abitudini stanno cambiando. “La priorità non è più la sicurezza come si continua a dire - ha detto Edi Sommariva, direttore generale Fipe - ma lo stipendio troppo esiguo”. A risentirne maggiormente sono, quindi, le scelte dei pranzi fuori casa. Ogni 100 euro in più solo il 14% dei “sondati” se ne andrebbe in pizzeria o ristorante. Il 20% si toglierebbe il piacere di comparare generi alimentari che in genere non può permettersi, gli altri vestiti, cellulari o un abbonamento in palestra”.
“Siamo ormai ad un punto di non ritorno, questa non è una crisi passeggera - ha detto Sommariva - è un cambiamento epocale e tutto il sistema dell’offerta deve cambiare, altrimenti per molti esercizi ci sarà il serio pericolo di non farcela”.
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