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CONSUMI CURIOSI: SEMPRE PIU’ POPOLARE LA CARNE DI CANGURO

Cambiano i menu in Australia e si allontanano i tempi monotoni di pasti a base di arrosto di agnello o bistecca di manzo con due verdure, mentre i meriti ambientali e di salute della carne di canguro cominciano a vincere la resistenza a mangiare l’icona nazionale.

Secondo gli ultimi dati del Bureau di economia agricola e delle ricerche (Abare), la quantità di carne di canguro preparata per il consumo umano ha raggiunto, nel 2007, livelli record, pari a quasi metà dei canguri uccisi per eliminazione selezionata, mentre in passato il 70% era destinato a cibo per animali.

“La quantità di carne di canguro prodotta per consumo umano, sia nel mercato interno sia in quello di esportazione, è in costante aumento, arrivando al 48% del totale nel 2007, contro il 36% nel 2002”, scrive l’Abare.

La maggiore disponibilità di carne di canguro, e il suo basso prezzo, incoraggiano gli australiani a consumare un alimento che viene esportato sin dal 1959. Il più grande fornitore per il mercato interno, la Macro Meats, commercializza ormai circa 8.000 tonnellate di carne l’anno per consumo umano domestico, cui se ne aggiungono circa 14.000 destinate all’esportazione.
Tutti i canguri vengono uccisi nel loro ambiente naturale da tiratori registrati, che operano secondo una quota stabilita dal governo federale. Ogni anno viene uccisa una quota che equivale al 12% della popolazione totale, in modo che il loro numero non scenda mai sono i livelli di mantenimento.

Paradossalmente la carne del marsupiale, pregiata per il basso livello di grassi, non può essere certificata come biologica perché i canguri arrivano dappertutto, non soltanto in aree verificabili. Il prezzo è anche un’attrazione per molti consumatori: il filetto di canguro si vende al dettaglio per 17 dollari australiani al chilo (poco più di 10 euro), mentre per il filetto di vitello biologico il prezzo supera i 40 dollari al chilo (24 euro).

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