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CONSUMI - IL POLLO MADE IN ITALY TORNA IN TAVOLA (+6%)

Polli e tacchini tornano sulle tavole degli italiani con i consumi familiari delle carni avicole che sono aumentati in media di oltre il 6 per cento nel secondo semestre del 2006 dopo le assicurazioni sull’assenza di rischi della produzione made in Italy. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare l’efficacia delle misure di sicurezza messe in atto per fronteggiare la crisi di mercato dovuta gli effetti psicologici dell’emergenza aviaria.

La situazione - sottolinea la Coldiretti - è tornata ad essere simile a quella precedente la crisi con la carne di pollo presente nei menu di otto famiglie italiane su dieci ed una affermazione crescente dei prodotti più elaborati come crocchette, involtini e cotolette.

Nel 2006 si è verificato peraltro - rileva la Coldiretti - un consistente crescita delle esportazioni che fanno segnare un aumento del 6 per cento per un quantitativo stimato in 130 milioni di chili nell’arco dell’anno, a dimostrazione della qualità della produzione nazionale. Il consumo domestico raggiunge secondo le rilevazioni Ismea AcNielsen 300mila tonnellate all'anno con ogni famiglia italiana che acquista complessivamente 54 chili di carne all'anno (bovina, maiale, pollo) con al primo posto nei consumi la carne bovina con 22 chili, al secondo quella di pollo con un valore medio di 18 kg e all'ultimo quella di maiale. A favorire la ripresa degli consumi del pollo è stata soprattutto l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle carne avicole acquistate, fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha permesso ai consumatori di scegliere consapevolmente produzioni made in Italy.>BR>
La produzione degli allevamenti italiani - prosegue la Coldiretti - è più che sufficiente a rispondere nelle quantità alla domanda dei consumatori nazionali. Nel comparto avicolo nazionale operano 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 per cento del valore dell'intera agricoltura italiana.

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