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CONSUMI: LA MOZZARELLA SULLE TAVOLE DI 6 ITALIANI SU 10. LO DICE COLDIRETTI

Gli italiani consumano in un anno ben 164 milioni di chili di mozzarelle acquistate nel 39% dei casi nei supermercati, per il 26% negli ipermercati, per il 14% nei discount e per il 21% nel dettaglio tradizionale o nelle superette. Emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea che evidenzia, nel 2009, un aumento negli acquisti familiari del 5% sull’anno precedente, nonostante la crisi.

La mozzarella è il formaggio più acquistato in quantità ed è presente - stima la Coldiretti - sulle tavole di quasi 6 italiani su 10. Si tratta di un specialità made in Italy particolarmente apprezzata anche all’estero dove proliferano, però, le imitazioni come negli Stati Uniti, dove la mozzarella è il formaggio di tipo italiano più taroccato con una produzione di quasi 2 miliardi di chili all’anno.

Il problema - denuncia la Coldiretti - riguarda però anche l’Italia dove la metà delle mozzarelle sono fatte con latte straniero e un quarto addirittura con cagliate dall’estero senza alcuna informazione per il consumatore poiché non è obbligatorio indicare l’origine in etichetta. Oltre ad ingannare i consumatori, si tratta di una concorrenza sleale nei confronti dei produttori italiani che utilizzano esclusivamente latte fresco nazionale, perché per produrre un chilo di mozzarella “tarocca” occorrono 700 grammi di cagliata dal costo di soli 2 euro/kg, mentre il prezzo al pubblico di un kg di mozzarella vaccina di qualità non può essere inferiore ai 6,5/7 euro/kg.

La Coldiretti sta conducendo una battaglia per introdurre l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte impiegato ma ha anche collaborato alla prima “Tac salva mozzarella made in Italy”, una tecnologia innovativa che si basa sulla evidenziazione di un “marcatore”, che si trova nelle mozzarelle non prodotte con solo latte fresco, messa a punto con la collaborazione dell’ Associazione Italiana Allevatori (Aia) e della Facoltà di Agraria della Università di Bari. Si tratta - conclude la Coldiretti - del primo sistema di analisi che consente di rilevare se una mozzarella vaccina è stata realmente prodotta con latte fresco o se, invece, è realizzata utilizzando cagliate congelate o cagliate refrigerate vecchie. Le cagliate congelate da impiegare nella produzione di mozzarelle arrivano principalmente da Lituania, Ungheria, Polonia, Germania ma la loro presenza non viene indicata in etichetta perché non è ancora obbligatoria l’indicazione di origine.

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